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Le 3 catene del dominio italiano sulla Sardegna – S’Indipendente

S’Imprenta – Rassegna stampa dalla colonia

Tutti i sabato mattina su S’Indipendente

L’autonomia speciale, che poggia sullo statuto, altro non è che un guinzaglio allungabile dal padrone, che da solo decide cosa è permesso alla fedele Sardegna.
Gli articoli 3 e 4 dello statuto elencano i poteri concessi all’isola, tra gli altri polizia locale, agricoltura e foreste, lavori pubblici, edilizia ed urbanistica, trasporti, acque minerali e termali, industria, commercio ed esercizio industriale delle miniere, produzione e distribuzione dell’energia elettrica, linee marittime ed aeree, igiene e sanità pubblica

Bei poteri, si dirà, garanzia di sovranità dei sardi nella propria terra.
A parte il fatto che la sovranità dei sardi non esiste nello statuto, esiste una clausoletta, nemmeno una riga, poche parole, ma sufficienti a vanificare tutti i poteri: “col rispetto degli interessi nazionali“.

Qualsiasi potere sardo è condizionato dall’interesse statale italiano.
Come si fa a stabilire se una questione è di “interesse nazionale”, cioè statale?
Semplice, decide lo stato italiano, arbitro e giocatore, nei suoi vari organismi.

Ecco qua che il guinzaglio si accorcia a piacimento, è l’isola fedele che non ti abbandona mai, nemmeno nel momento del bisogno di servitù da distribuire. 
Ora capita che con guinzaglio cortissimo, l’Italia porti gli eserciti della Nato a sporcare l’isola, con bombe e devastazioni, senza nemmeno raccogliere i resti. 
Capita anche che accusino i sardi di emettere troppa CO2 negli angolini dell’isola, senza però dire che gran parte dipende dalla Saras, e che gran parte di quella CO2 è prodotta per l’export di elettricità e petrolio.

Capita che, “forte” del suo statuto, la Sardegna si opponga all’agrivoltaico, ma l’Italia decida comunque che è di interesse nazionale.
Capita che si opponga al fotovoltaico a Barumini, ma il Tar decida comunque che è di interesse “nazionale”. 

Capita che Todde si sia dimenticata di opporsi al repowering di Saccargia è che sia una metafora delle “sbadatezze” della classe politica che governa la Sardegna, eletta dai sardi, ma nominata e scelta a Roma.
Con Truzzu sarebbe stato uguale. 

Avete mai sentito la frase “prima impariamo ad usare lo statuto“?
Dunque, ecco il secondo motivo per cui lo statuto sardo serve a poco in questo contesto. Il primo perché esiste quel “col rispetto”, il secondo perché quel che resta fuori dal “col rispetto”, viene governato dai partiti italiani, dunque ricondotto a logiche romane (centraliste) e non sarde (autonomiste).

È necessaria una classe dirigente nuova, slegata dai partiti italiani, e su queste basi vanno ricontrattati i rapporti con l’Italia, in cui i sardi assumano pieni poteri del proprio territorio, della propria economia e della propria cultura materiale e immateriale.

I movimenti e i partiti indipendentisti e dell’autodeterminazione possono fornire l’esperienza e l’elaborazione necessaria per la crescita della lotta dei comitati, senza che mettano il cappello sui comitati.
I comitati hanno unito i sardi, i partiti per definizione partiscono, portando la battaglia fuori dalla portata storica, in un angolino della cronaca quotidiana, portandola sul piano della vetrina elettoralistica smorzando la prospettiva di lotta.

Comitati, partiti, movimenti, sono tutti strumenti per la decolonizzazione. Nel momento in cui diventano IL Fine, abbiamo perso tutti l’obiettivo.

C’è un terzo modo con cui l’Italia tiene sotto scacco la Sardegna, ed è l’indottrinamento “culturale”, con cui, dalla scuola, ai mass media, ai talk show e ai TG, tutto è impostato con l’Italia al centro della narrazione, per cui “hanno fatto gli italiani”, disfacendo i sardi.

I sardi scompaiono dalla storia, dalla letteratura, e perfino dalla geografia nell’immaginario degli studenti, e adottano un’altra lingua.

Non sapendo di esistere non si può avere fiducia in sé stessi, ecco dunque la prigione mentale del “da soli non ce la facciamo”.

Creare la scuola sarda è di primaria importanza. Se non percepiamo di essere colonia diversa dal colonizzatore italiano, continueremo ad essere “sardigna“, nel significato che la lingua italiana ci ha assegnato, prendo dalla Treccani:

Se questo significhiamo per gli italiani, ecco dunque spiegato il perché storicamente siamo considerati discarica di persone o servitù “da sbattere in Sardegna“, dalle basi militari e l’industria inquinante e probabilmente le scorie nucleari. 

Nucleare, scorie, terre rare

Su questi presupposti, ecco la roadmap dell’iter sulle scorie nucleari, che potrebbero arrivare in Sardegna (fonte: Comitato NoNucle-NoScorie):

24/02/2025: Scadenza autocandidature e invio CNAA a Sogin.
26/03/2025: Sogin valuta CNAA e la trasmette a ISIN.
25/04/2025: ISIN esprime parere su CNAA, lo invia a MASE e Sogin.
25/05/2025: Sogin propone ordine di priorità (CNAA) e lo trasmette a MASE.
24/06/2025: Chiusura procedura VAS su CNAA (MASE + Sogin) e valutazione mancata autocandidatura su CNAI.
24/07/2025: Sogin aggiorna CNAA/CNAI e ordine di idoneità, lo rinvia a MASE (parere ISIN entro 30 giorni).
23/08/2025: MASE (con MIT) approva CNAA o CNAI e relativo ordine di idoneità, pubblicandoli online.

Ieri, invece, il governo ha dato il via libera al ddl sul nucleare, l’ultimo passaggio prima dell’avvio della società guidata da Enel con il 51%, Ansaldo Nucleare con il 39% e Leonardo con il 10%.
«La newco è in formazione. È in corso la selezione del partner tecnologico», ha detto Adolfo Urso. «Il deposito nazionale (di scorie, ndr)», ha poi aggiunto il ministro, «va comunque fatto. Perché ci sono le scorie», e ancora «l’Italia si deve dotare del nucleare. In prospettiva auspichiamo che si possa sostituire del tutto il gas, importato in larga misura».

Incredibile che non trovi opposizioni nella società italiana, nonostante il referendum di qualche anno fa.

Il 6 marzo è previsto un sit-in sotto il palazzo della regione sarda, organizzato dal Comitato NoNucle-NoScorie.

Terre rare, riapre in Sardegna la prima ex miniera, ricca di fluorite, strategica per batterie al litio e transizione ecologica. Quella di Silius custodisce oltre 3 milioni di tonnellate di fluorite, un minerale essenziale nella produzione di batterie agli ioni di litio.

È in corso una richiesta di permesso di ricerca di terre rare anche in località “Sa Pedra Bianca”, Sassari, presentata dalla società “Valmisa srl”. Qui i dettagli sulla richiesta della valutazione ambientale.

I progetti di ricerca delle terre rare si sposano alla perfezione con il progetto Glencore di riconversione dal carbone alla rigenerazione di batterie al litio (dove verrà smaltito?).
Andiamo incontro ad un doppio sfruttamento?
Da un lato estraggono materie prime (alla faccia degli studi sui residui fiscali della CGIA di Mestre, basati solo sulla liquidità monetaria) e dall’altra inquinano.

Riecco Bartolazzi e la “riforma” sanitaria

Auguro a tutti un poter risorgere, ma in un posto, in una regione, in un mondo, dove se porti un figlio all’ospedale per una tonsillite ci esce vivo“.
Bartolazzi ne ha detto un’altra delle sue, con grande disappunto dell’ordine dei medici, (le indagini sono appena iniziate ed “è in corso l’inchiesta”) e della politica, con un’interrogazione parlamentare. Poi paragona la Sardegna al Sudan «In Sardegna cose da Sudan. Commissari? Non ho nessuno da sistemare».

Il responsabile della sanità è lui, la sensazione è che la sparata serva a coprire il vuoto di quella che chiama “riforma”, ma che nasconde semplicemente una sostituzione di poltrone.
Bocciatura netta dalla CGIL perché non di una riforma c’era bisogno (“punta solo ad affrontare il nodo del governo delle Asl e degli ospedali”), ma di assunzioni e di posti letto per ridurre le liste d’attesa e dell’assistenza a domicilio.

Il Movimento 5 Stelle contro gli attacchi a Bartolazzi: «Noi mettiamo mano al disastro sanitario».
Ma allora perché non risalire a chi iniziò lo smantellamento? Passando per Nieddu arriviamo ad Arru.

I professionisti della Ammg (associazione dei medici di medicina generale) Sardegna si sono incontrati a Tramatza: preoccupazioni e proposte: «Su 416 sedi carenti nell’isola per medici di medicina generale, solo in cinque hanno accettato l’incarico», sostiene  Pietro Satta, medico di Arzachena e presidente dell’associazione.

Tuttavia, per il ministero della salute la Sardegna è tra le 13 regioni a garantire i servizi di base.

Lo strano caso del dott. Guerrini

Un post del giornalista Mario Guerrini, mette sotto accusa i comitati, secondo lui manovrati dalla destra o dall’Unione Sarda, perciò silenti sull’approvazione dell’impianto tra i più grandi d’Italia, in epoca Solinas.
La battaglia dei comitati è iniziata nel 2023, proprio al tempo di Solinas, Guerrini non può non saperlo.

La partigianeria nel giornalismo, purché ancorata ai fatti, non è peccato. Ma un conto è essere partigiano contro il potere, altro è schierarsi in sua difesa. La differenza tra giornalismo watch dog e cortigiano non è questione secondaria.


Dopo la raccolta firme della Rete guidata dalla “proponente” Lucia Chessa, un gruppo di movimenti, comitati e associazioni, lunedì 3 a Cagliari, presenta in conferenza stampa un’altra proposta con le linee guida per la modifica della legge elettorale.

Sa Cida in 1 Minutu

Economia. Finanziaria, è già scontro sui 30 milioni per la fusione degli aeroporti. Lo scontro si riaccende: la fusione sotto la lente dei giudici (Unione Sarda).
Su questa partita si gioca un altro scontro (quello principale?) tra Zuncheddu (Gruppo Unione) e De Pascale (Nuova Sardegna) per la gestione dell’indotto degli aeroporti: ristoranti, centri commerciali, servizi vari.

Speculazione coloniale. «Le pale nel mare di Villasimius minacciano economia e ambiente: la ragion di Stato imponga lo stop» (Unione Sarda)

Ambiente. Il Consiglio comunale di Cagliari boccia il gassificatore a Giorgino e approva il collegamento ciclopedonale (Casteddu online)

Ambiente. Sardegna ferita dagli incendi, in tre anni piantati 10mila alberi (Nuova Sardegna)

Economia. Porto Canale, sindacati all’attacco: «Regione sparita, servono certezze» (Unione Sarda)

Politica. La Giunta impugna la decadenza di Todde davanti alla Corte costituzionale (Unione Sarda)

Politica. Ok al terzo mese di esercizio provvisorio, Meloni: «Ora fare in fretta». Truzzu: «I ritardi per un capriccio di Todde» (Unione Sarda)

Cultura. Villanovaforru, riemergono le canalizzazioni nuragiche in grado di approvvigionare il villaggio (Casteddu Online)

Le immancabili inchieste de La Nuova Sardegna. Mia Khalifa e l’appello per trovare il tormentone di Sanremo: «Sono ossessionata, aiutatemi». “L’ex pornostar si trova in Italia e ha lanciato un appello dalla sua pagina per trovare la canzone e (ndr, addirittura!) si confonde sul ritornello”

Immagine: chatgpt

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Un commento

  1. ….“sardigna“, nel significato che la lingua italiana ci ha assegnato, prendo dalla Treccani…
    Allora bisognerebbe scrivere alla Treccani e spiegargli che Sardi-gna, nella lingua sarda prelatina significò in origine ” Casa dei Sardi, Dimora dei Sardi”. E che per ulteriori delucidazioni vadano a leggersi, sul NOU FAEDDARZU ETIMOLOGICU DESSA LIMBA SARDA le pagine dalla 1160 alla 1166 per capire che la loro definizione è sbagliata. Magari, in futuro, quando qualcuno andrà a leggere la definizione e l’ origine della parola Sardegna potranno avere più rispetto per noi Sardi.

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