
Liberazioni e Restaurazioni (l’italia si è liberata dal fascismo, come ci liberiamo dall’italia?) – S’Imprenta
S’Imprenta – Rassegna stampa dalla colonia
Tutti i sabato mattina su S’Indipendente
Dalla liberazione del 25 a Sa Die de sa Sardigna del 28 aprile, le liberazioni arrivano nel bel mezzo di un nuovo sacco della Sardegna, su più fronti, da parte del più feroce dominatore: l’Italia.
Dopo le dichiarazioni dei dirigenti delle maggiori aziende energetiche (Stop al carbone nel 2025, no di Cattaneo, Enel, e Descalzi, Eni), è iniziata la corsa per dare esecuzione al contrordine. L’inversione ad U avverrà per gradi comunicativi, per ora dicono di rimandare, ma emerge dalle parole che la motivazione è strutturale, non contingente: «Il nucleare dà la costanza, il gas e il carbone danno la flessibilità, perché possono essere chiusi e aperti velocemente in funzione del quantitativo di rinnovabili».
Insomma, stabilizzano.
I data center rilanciano gas e carbone: addio all’obiettivo di riduzione della CO2, a sostenerlo l’ultimo rapporto New Energy Outlook di BloombergNEF.
Dunque, se non chiudono il carbone, cade anche la principale motivazione dei favorevoli al Tyrrhenian Link e alla “transizione”, ma sullo stop conseguente della grande opera faranno orecchie da mercante, la ruota è andata troppo oltre, dunque imporranno entrambi.
Chapeaux ai venditori di fumo, il gioco delle tre carte è passato, “l’intellettualità” sarda e i fascio-tecno-ingegneri che hanno accettato le servitù per l’export da rinnovabili, i cavidotti e le batterie al litio come necessarie, si berranno anche questo contrordine, come si beve un aperitivo al bar, senza mettere in discussione il fatto che le menzogne, accettate inizialmente, hanno perso fondamento.
Rinnovabili Italia, a marzo che tonfo: si salva il fotovoltaico (e torna il carbone)
In crescita il ricorso alle centrali a carbone (+6,8%) e in generale da combustibili fossili (+18,6% a marzo, +16,9% nei primi tre mesi dell’anno).

Su queste basi bisogna ridefinire i concetti di fake news e bufale. Se dette dal mainstream vengono normalmente accettate, come si accetta l’ordine dall’autorità della divisa, esistono parecchi studi a proposito.
28 aprile 1794, Cagliari
In una semplice mattinata i sardi spedirono fuori dall’isola 500 piemontesi, non era evidentemente con la forza militare che i savoia tenevano i sardi sotto il giogo.
La domanda è, come sia stato possibile per i sardi aver obbedito ciecamente al potere piemontese fino al 28 aprile, se era stato così facile liberarsene? In soli 500, o giù di lì, tenevano sotto scacco la Sardegna. La Spagna del ‘500 e ‘600 era una potenza mondiale, ma il Piemonte???
E successivamente, come è stato possibile richiamare il potere restauratore?
Sono domande retoriche, le risposte sono note, ma è bene portare il ragionamento su questo punto: i sardi vogliono un padrone, temono dunque la libertà?
Scriveva già nel 1714 Vincenzo Bacallar Sanna, ne La Sardegna paraninfa della pace e un piano segreto per la sovranità, che “I popoli non sono fatti per essere oggetto di scambio tra i Re, come si mercanteggia il bestiame tra i pastori“, e che “il Regno di Sardegna ha bisogno di un Re, ma di un Re che possa risiedervi personalmente.“
Sardegna, 26 aprile 2025, i comitati hanno perso?
I sardi, dal 2023, hanno lottato, sono riusciti ad imporre l’agenda politica e hanno realmente messo in difficoltà il potere locale. È scaturita una legge che nei contenuti, dal continente, definiscono troppo restrittiva. È falso e non provato, non esiste nemmeno la mappa delle aree idonee, “l’1% delle aree” è una delle tante menzogne di Todde, come quella della campagna elettorale pagata di tasca propria, come la scrittura del decreto Draghi che le è “passato davanti” … ha letto rapidamente…. non ha dato importanza, come il silenzio assenso per il repowering di Saccargia.
Contenuti a parte, la legge 20 è inefficace dal punto di vista istituzionale, ed ha le armi spuntate per difenderci, dunque viene letteralmente ignorata dal governo Meloni, che ci regala anche metano, carbone ed estrazione delle terre rare, con riciclo delle batterie al litio di mezzo mondo, a Portovesme.
È la battaglia contro la speculazione o è una battaglia per l’autodeterminazione?
Entrambe le cose, ma è necessario dichiarare la fine di questo “biennio rivoluzionario” per ripartire nella lunga lotta per l’autodeterminazione (e dunque anche contro la speculazione).
Serve una grande riflessione, è urgente analizzare fatti ed errori, analizzarli insieme alle altre battaglie storiche (scorie nucleari, basi ed esercitazioni, lotta dei pastori, petrolchimica, Sulcis, lavoro, tasse, lingua, cultura, ecc).
È necessario che gli intellettuali non di sistema entrino nella partita per tessere nuove fila, candu si pesat su bentu est pretzisu bentulare, cantava Ignazio Mannu.
Le accuse generiche al capitalismo non aiutano a focalizzare il problema, tanto più che senza soldi pubblici il capitale non si muove affatto, lo dimostra la diserzione dell’asta danese di qualche mese fa, proprio perché non c’erano contributi pubblici.
Il problema è la politica italiana che serve il capitale, approva quadri normativi favorevoli, finanzia i progetti e protegge l’esecuzione con la forza poliziesca, obbedisce ai contro-ordini.
Dunque, il dito va puntato, non solo sui “nostri” rappresentanti, ma sul sistema della democrazia rappresentativa. Il sistema predatorio capitalistico vive dei favori della politica, tutti insieme si chiamano “classe dirigente”. Il sistema democratico attuale non ha nulla a che vedere con quello ateniese, non andrebbe nemmeno chiamato democratico, siamo in piena oligarchia, il voto quinquennale vale meno di zero.
Tanto più le decisioni sono prese in un luogo distante dalla terra dove si avranno gli effetti, tanto più il concetto di democrazia diventa evanescente fino a sparire.
E allora il concetto di democrazia, sovranità del popolo, autodeterminazione e indipendenza politica sono tutte facce della stessa medaglia, imprescindibili dallo stare insieme.
Scrive Fanon (I dannati della terra, pag. 177, Piccola Biblioteca Einaudi):
“L’intellettuale colonizzato tuttavia, presto o tardi, si renderà conto che non si legittima la propria nazione a partire dalla cultura, ma la si manifesta nella lotta che il popolo conduce contro le forze d’occupazione.”
Purtroppo in questa lotta è mancato l’apporto degli intellettuali (salvo poche nobili eccezioni che abbiamo ospitato anche su S’Indipendente) persi in difesa degli ordini accademici o sui social sul sesso degli angeli, mentre è nella lotta che si traduce e monta l’elaborazione politica, non in astratte riflessioni analizzate dal balcone. Ma a volte sono mancate anche queste riflessioni dal balcone, per cui occorre mettere in dubbio l’esistenza di una consistente intellettualità antagonista allo status quo sardo, mentre esiste sicuramente un fronte, seppur scomposto, di seconde linee, attivisti, movimenti storici, attivi nella decolonizzazione.
Serve una analisi dei rapporti tra Italia e Sardegna, sull’Europa, sul modello democratico e istituzionale, su quello economico, e su come vogliamo stare al mondo noi sardi. Ma nel farlo, sappiamo già di non avere la libertà per passare alla fase operativa, perché qualsiasi nostra decisione non in linea con Roma verrà ignorata o contrastata con la forza.
Concludo ancora con Fanon (pag. 199, I dannati della terra) nelle sue parole finali del libro, che sembrano scritte oggi:
“Ed ecco giunto il momento di denunciare il fariseismo di certuni. La rivendicazione nazionale, si dice qua e là, è una fase che l’umanità ha superato. Ora è il momento dei grandi insiemi e i ritardatari del nazionalismo devono correggere i loro errori di conseguenza. Noi pensiamo invece che l’errore, greve di conseguenze, consisterebbe nel voler saltare la tappa nazionale. Se la cultura è la manifestazione della coscienza nazionale, non esiterò a dire, nel caso presente, che la coscienza nazionale è la forma più elaborata della cultura.” […] “La coscienza nazionale, che non è il nazionalismo, è la sola a darci dimensione internazionale.” […]
“Se l’uomo è ciò che egli fa, allora diremo che la cosa più urgente oggi per l’intellettuale africano è la costruzione della sua nazione.”
Amen!
Finanziaria, la denuncia di Sardegna chiama Sardegna
“178 milioni distribuiti senza bando, mancette elettorali”.
“Sardegna chiama Sardegna ha potuto visionare il contenuto dell’emendamento n. 2380 al disegno di legge n. 85 – Legge di Stabilità regionale 2025 – firmato dagli onorevoli Deriu, Ciusa, Loi, Porcu, Agus, Pizzuto e Di Nolfo, che modifica in profondità l’art. 13-bis (“Contributi e trasferimenti”) introducendo, ancora una volta, una gigantesca operazione di distribuzione di risorse pubbliche senza bando pubblico e valutazioni trasparenti. Negli allegati N e O si autorizza infatti l’erogazione di contributi a favore di un numero altissimo di soggetti – comuni, diocesi, parrocchie, associazioni culturali e sportive, enti religiosi, fondazioni, giornali – per un ammontare complessivo che supera i 178 milioni di euro in tre anni: 107.848.422 euro nel 2025; 32.920.500 euro nel 2026; 38.805.000 euro nel 2027“. “
I guai di Todde
La Procura contraria alla decadenza di Alessandra Todde: «Annullare il decreto, confermare la sanzione pecuniaria». È quanto chiesto nelle conclusioni depositate oggi al Tribunale di Cagliari dalla procura nel procedimento civile che dovrà decidere sul ricorso presentato dagli avvocati della presidente della Regione, Alessandra Todde, contro l’ordinanza-ingiunzione del Collegio regionale di garanzia elettorale.
Caso decadenza, l’avvocato Fercia a Todde: «Macroscopico conflitto d’interessi».
La Nuova Sardegna pubblica la lettera aperta dell’avvocato Fercia (componente del Collegio Regionale di garanzia elettorale).
Fercia contesta le indiscrezioni su una possibile revoca del mandato a favore dell’Avvocatura dello Stato o Regionale, evidenziando impedimenti legali, procedurali e conflitti d’interesse.
Ricordiamo che Todde aveva presentato ricorso alla corte costituzionale contro il collegio regionale di garanzia, per conflitto di attribuzione, ma il governo italiano si era schierato contro il ricorso. Insomma un corto-circuito istituzionale tra enti politici e giudiziari non di poco conto.
Corte d’Appello, Gemma Cucca va in pensione: cambia il caso Todde?
Dall’Unione Sarda (Francesco Pinna): “ci saranno riflessi sulla causa in via di definizione davanti al Tribunale sul ricorso della governatrice Alessandra Todde contro l’ordinanza-ingiunzione del Collegio di garanzia elettorale (presieduto proprio da Cucca)?”
I guai di Todde continuano anche nella sanità. Todde puntava al blitz sui commissari: il lutto per il Papa rinvia l’impugnazione della legge. Governatrice pronta ad azzerare i vertici delle aziende sanitarie, ma non c’è condivisione con gli alleati, la morte del Papa lascia spazio alla trattativa. Todde ha fretta di concludere prima che il governo italiano, come annunciato, impugni la “riforma” sanitaria.
L'”hub” di Oristano
Nave per il metano in porto, il Consorzio industriale di Oristano spaventato dal progetto.
Il porto industriale di Oristano – Santa Giusta è destinato ad ospitare una nave di stoccaggio e rigassificazione del metano liquido, ma questa decisione assunta dal Governo statale, d’intesa con la Regione spaventa il Consorzio industriale della provincia di Oristano, che scrive una nota.
[…]“analoghe infrastrutture posizionate in altri porti nazionali ed esteri hanno introdotto delle pesanti limitazioni alle attività […] Questo comporta che durante la fase di rifornimento della FSRU potrebbe essere impedito il passaggio delle navi nel canale portuale con pesanti ripercussioni e danni economici per aggravio noli nave e ritardi nelle consegne in capo agli operatori economici, nonché potrebbe impedire lo sviluppo futuro dei traffici crocieristici che pur lentamente stanno prendendo piede nel Porto”.
“Il Consorzio Industriale Provinciale Oristanese”, conclude la nota, “auspica quindi che il proseguo dell’iter autorizzativo avvenga nel segno della massima condivisione con gli enti territorialmente competenti, evitando soluzioni imposte dall’alto“
Siamo ancora dentro ad un problema di imposizione oligarchica e antidemocratica.
Sardegna, il governo progressista apre il gas: la transizione può attendere (Il Manifesto).
TUTTO È COMINCIATO CON UN ALTRO Dpcm, quello firmato da Mario Draghi nel 2022 (in cui c’era Todde viceministra con deleghe all’energia). Il Dpcm Draghi estendeva il metano alla Sardegna con tre infrastrutture: una nave Fsru (Floating Storage and Regasification Unit) progettata per stoccare e per rigassificare gas naturale liquefatto (Gnl) ancorata a Portovesme (ndr, dati i bassi fondali del porto di Portovesme, verrà installata ad Oristano e collegata con una piccola dorsale, notizia della settimana scorsa), per servire il polo dell’alluminio del Sulcis e il bacino della città metropolitana di Cagliari; un’altra nave Fsru a Porto Torres per rifornire il nord industriale e il bacino di Sassari; una terza nave Frsu nell’area portuale di Oristano per i consumi energetici dell’Oristanese e del Medio Campidano.
Eolico offshore e porti, (qualenergia.it) un progetto anche per la Sardegna. Presentata un’istanza di concessione per 21.057 mq nello scalo di Oristano, funzionali a un centro di fabbricazione e assemblaggio della componentistica. […]“una banchina funzionale al centro di fabbricazione e assemblaggio, destinato alla costruzione di strutture di fondazione galleggianti per parchi eolici offshore, da realizzare nelle aree private retrostanti”.
Dalla Sicilia una importante novità che potrebbe riguardarci
Eolico offshore, Schifani: «Accolta nostra richiesta, le Regioni costiere avranno voce in capitolo».
Dal sito della regione Sicilia: “Le Regioni costiere potranno esprimere un parere preventivo nel procedimento di rilascio, da parte dello Stato, delle autorizzazioni per la realizzazione di parchi eolici marini galleggianti. Lo prevede una norma inserita nel ddl di conversione del decreto legge 19/2025 (cosiddetto “decreto bollette”), approvato ieri definitivamente dal Senato.
La Sicilia aveva impugnato, unica tra le Regioni italiane, davanti alla Corte Costituzionale, il decreto legislativo 190 del 24 novembre 2024. Il provvedimento, nel disciplinare i regimi amministrativi per le rinnovabili, escludeva gli enti da ogni forma di consultazione nel procedimento autorizzativo degli impianti cosiddetti offshore.”
25 aprile, settimana Gramsciana, 1 maggio
Sardegna, 25 aprile tra sobrietà e polemiche. Anpi: «Rispetto per il Papa, ma sarà un giorno di festa».
Mentre è in corso la Settimana Gramsciana (22-28 aprile 2025), per l’ottantottesimo anniversario della scomparsa di Gramsci aprendo per la prima volta i rinnovati locali della sua casa, organizzata dalla Fondazione Casa Museo di Antonio Gramsci. Proporrà sedici appuntamenti per ricordare l’intellettuale e politico e rilanciare l’attualità del suo pensiero.

C’è stata una contromanifestazione contro il riarmo, dentro la manifestazione, che ha dovuto superare le forze dell’ordine.

L’indipendentista Bainzu Piliu ha sfilato davanti al corteo a Sassari, la foto è emblematica per una liberazione completa.

Cagliari si prepara per Sant’Efisio: città presa d’assalto dai turisti in attesa della grande festa di popolo.
Il primo maggio si festeggia il lavoro, quello che non c’è in Sardegna, per cui continua l’emigrazione dei giovani.
A totu Die
Oggi, domani e lunedì i festeggiamenti, che sono iniziati già dal 18 con Isetende sa Die (aspettando Sa Die) organizzata da Assemblea Natzionale Sarda (ANS).




















Sa Cida in 1 Minutu
Addio a Papa Francesco, il ricordo del cardinale Becciu (Tele Sardegna): “Con lui sette anni indimenticabili”.
Becciu: «Ingiusto escludermi dal Conclave (Unione Sarda), saranno i miei fratelli cardinali a decidere».
La carovana sarda sbarca a Roma (Unione Sarda): «Saluteremo il Papa della speranza»
Speculazione coloniale. Olbia, svelato il “mistero” della pala eolica arrivata al porto (Casteddu online) qualche giorno fa. E’ stata consegnata a Erula: non si tratterebbe di repowering, ma di una pala con fondamenta nuove.
Speculazione coloniale. L’irrinunciabile cooperazione tra aziende e università nell’epoca della decarbonizzazione. (Linkiesta)
“Dall’accordo con tre Politecnici (Torino, Milano e Bari) alla proroga del master in collaborazione con le Università degli Studi delle tre città di approdo del Tyrrhenian Link (Cagliari, Palermo e Salerno): i progetti di Terna per formare i professionisti dell’energia di oggi e domani.”
Il Politecnico di Milano aveva pubblicato uno studio sulla Sardegna al 100% rinnovabile, in cui concludeva con la necessità dell’export per il nord.
Lentamente si disvelano i progetti.
Economia. Cagliari, presidio contro i tagli Inps. A rischio l’assistenza per 8.000 sardi e centinaia di posti di lavoro (Unione Sarda)
Economia. Made in Sardegna: in arrivo il marchio Igp anche per l’artigianato dell’Isola (Unione Sarda)
Economia. La nuova Zes unica: luci e ombre in Sardegna, 140 milioni di crediti (Nuova Sardegna)
Economia. L’economia sarda ancora convalescente, speranza di ripresa dalle giovani imprese (Nuova Sardegna)
Economia. Nell’isola le tasse pesano per 7,5 miliardi di euro: il reddito medio di poco superiore ai 19mila euro. Redditi, dove vivono i sardi più ricchi e più poveri: i dati dei Comuni (Nuova Sardegna)
Trasporti. Traghetti Onorato, 34mila biglietti gratis per “chiudere un occhio”: tutte le novità dell’inchiesta. Controlli e illeciti nelle navi: gli omaggi destinati a chi aveva un ruolo di primo piano nelle decisioni strategiche. Spunta anche un addetto alla sicurezza a Porto Torres (Nuova Sardegna)
Guerra. Il mistero della nave militare russa in Sardegna (repubblica.it)
L’Ue chiude con l’energia russa, ‘da maggio l’addio’. (ansa)
Ambiente. Colleferro e Sulcis: il veleno dei fiumi, l’ombra delle armi (insideover)
Sanità. Stabilizzazione Oss, l’Usb attacca: “Non è più tempo di tergiversare, bisogna agire”. “Bartolazzi sei peggio del covid”. (Casteddu online)
Cultura. Raimondo Zucca nuovo presidente del Consiglio scientifico della Fondazione Mont’e Prama (Linkoristano)
Cultura. Studio rivela l’origine dei cartaginesi: analizzati 210 individui fra Africa, Sardegna, Sicilia e Spagna
All’ambiziosa ricerca di David Reich dell’Università di Harvard ha contribuito anche l’Università di Cagliari: il loro patrimonio genetico non coincide con quello dei Fenici, ma racconta una storia molto più complessa.
A dimostrarlo è uno studio internazionale pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, che ha analizzato il Dna estratto da 210 individui provenienti da 14 siti archeologici dislocati tra il Medio Oriente, il Nord Africa, la Sardegna, la Sicilia, la Penisola Iberica e Ibiza. (Sardegna LIve)
Sport. La “Natzionale Sarda” si rimette in moto, un ex campione d’Italia entra nello staff. Gianfranco Matteoli è il nuovo coordinatore della selezione Under 16 che a giugno sfiderà la Corsica a Bonifacio (Nuova Sardegna)
Le inchieste della Nuova Sardegna. I ravioli di agnello con le fragole: una strana coppia nel piatto.
Questa settimana inseriamo anche Castedduonline: Ovodda, una nuova amica per il cammello Rodolfo: è arrivata Valentina
Immagine di copertina: Nuova Sardegna