
Piovono missili sulla Sardegna, tra simulazione e realtà (e l’Aster 30 non si trova) – S’Imprenta
S’Imprenta – Rassegna stampa dalla colonia
Tutti i sabato mattina su S’Indipendente
Scrive Open: “«Sei missili sulla Sardegna, sfuggono alle difese»: la simulazione che mostra l’effetto di un attacco aereo sull’Europa.” Per fortuna l’esercitazione è avvenuta solo virtualmente.
O no?
In un post del sito della difesa italiana scrivono il 29 maggio a proposito delle esercitazioni a Quirra (le foto di copertina sono tratte da questo articolo):
“La Campagna Lanci ha fatto seguito alla “Joint Stars 2025”, un’esercitazione che ha interessato le batterie controaerei, sviluppatasi in diverse sessioni, riproducendo attacchi simulati di intensità variabile con l’obiettivo di contrastare le minacce aeree e missilistiche, per garantire la protezione dell’area di sbarco delle Forze Alleate.
Due missili ASTER 30 del sistema missilistico SAMP/T hanno intercettato e ingaggiato radio-bersagli Mirach-40, mentre le unità STINGER hanno neutralizzato alcuni aerobersagli. Durante l’attività sono stati testati anche sistemi antidrone (Counter Unmanned Aerial System – C-UAS) integrati nel dispositivo di difesa aerea.”
Dunque non si tratta solo di simulazione virtuale.
Ma non finisce qui.
La settimana scorsa avevamo scritto sulla notizia del comunicato del comune di Tortolì (pubblicato anche dal comune di Villaputzu), che rimbalzava un’ordinanza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Mattia Caniglia, per interdire una porzione di mare perché un aster30 risulta disperso nelle acque sarde: “durante le attività militari di lancio di n. 1 (uno) ordigno tipo missile “ASTER30” con carica esplosiva e con caratteristiche di lunghezza pari a 4,2 metri, diametro pari a 0,18 metri e di colore bianco, risulta disperso”.
Ancora non si hanno notizie del ritrovamento, dunque, uno di quei missili è ancora disperso nei mari sardi.



Ricapitolando:
- Lo scorso 29 maggio la difesa annuncia entusiasticamente che due missili aster30 (e non solo) sono stati lanciati contro i mirach 40.
- Il 3 giugno la capitaneria di porto interdice il mare, i comuni di Tortolì e di Villaputzu ne danno notizia, uno degli aster30 risulta disperso.
Ha mancato il segno e non è esploso? - L’11 giugno annunciano i risultati di una simulazione al PC, fatta due settimane prima e dichiarano che la difesa è stata bucata.
A me pare che non sia stata solo una esercitazione virtuale e che qualcosa sia andato storto anche nel reale.
Nessun problema, comunque, dalla colonia nessun lamento, la regione non alza un dito, i comuni di Tortolì e Villaputzu accettano remissivi, la stampa evita qualsiasi diffusione della notizia, infatti non si trova online. Ignoriamo se sia uscita nella carta stampata, ma nel caso l’informazione è carente verso le fasce più giovani della popolazione. Grande enfasi, invece, alla simulazione virtuale (la cui notizia, peraltro, è uscita su Repubblica prima che sui giornali sardi), necessaria per chiedere maggiori risorse.
Chi protesta viene perseguito, come è capitato al militante arrestato per la manifestazione di piazza Matteotti dello scorso 10 maggio contro la Joint Stars 2025.
Le manifestazioni antagoniste a questo sistema si moltiplicano e si uniscono il no alle servitù, il no alla guerra, e il sostegno alla Palestina. Questo pomeriggio, ad esempio, a Decimomannu, si manifesta anche per solidarizzare con il militante arrestato, con lo slogan “Cuncordant sa gherra, si spantant po unu guetu” (apparecchiano la guerra e si spaventano per un petardo).
Tuttavia, dal punto di vista politico-elettorale, la popolazione non vede alternative allo status quo, la narrazione dominante non stimola l’immaginazione di un futuro diverso da questo.
Le elezioni comunali hanno avuto un risultato chiaro. Nuoro è lo specchio della società sarda, non un laboratorio per l’Italia (qui gli eletti).
Un bipolarismo apparentemente inscalfibile con alcuni gruppi che tengono la città statica e inamovibile, come ha scritto Omar Onnis in un articolo che è un epitaffio dal sapore quasi sattiano, tra i vecchi vizi e le vecchie abitudini dure a morire.
La candidatura degli indipendentisti di Liberu con il centrosinistra, ha dimostrato una cosa, ancora una volta. Si parte da posizioni di debolezza contrattuale, anche in caso di elezione non c’è modo di imporre la linea.
Costruire la reputazione dura e pura, da un lato, per poi andare a cambiare quel mondo dall’interno non funziona, perché la stessa reputazione non è spendibile dall’altra parte della barricata. Si perdono parecchi sostenitori e non se ne conquistano altri sufficienti. Gli esempi storici sono più di uno.
Il punto non è farne una questione morale, o di scomunica, ma di capire quali strategie si possono adoperare per scalfire questo sistema di poteri.
Provare significa rischiare e il tasto è dolente, sia per quelli che hanno provato da dentro, entrando nel centrosinistra o nel centrodestra, sia per chi ha cercato di costruire un polo alternativo al duopolio. Questi ultimi devono fare i conti con una legge elettorale scandalosa che protegge il fortino.
Penso che manchi, prima ancora che un contenitore, una idea catalizzatrice che aggreghi delle forze politico-sociali attorno ad un obiettivo chiaro e che arrivi immediatamente nell’immaginario collettivo.
Si dirà che prima bisogna costruire il progetto sociale, ma è attorno ad un obiettivo chiaro e determinato, anche nei tempi, che si mobilitano i corpi intermedi e le lotte nella società: la difesa del territorio, il salvataggio di quello che è possibile della nostra cultura, lingua, storia, letteratura, entrando dal portone principale della scuola, le lotte per la sanità efficiente e democratica, le servitù militari, la questione trasporti e la questione fiscale. E poi c’è la riforma dello statuto, sempre dichiarata, ma mai portata avanti seriamente.
Insomma, serve prima di tutto un progetto di società, non una lista elettorale (il discorso è generale) che muore il giorno dopo le elezioni e di cui nessuno sente la mancanza.
I referendum hanno dichiarato che la strumentalizzazioni in chiave partitica di alcune tematiche non rende, tanto che i lavoratori votano contro i loro stessi interessi. Il potere narrativo ha imposto come unico modello le leggi del capitalismo assistito, statalista quando c’è da prendere, liberista quando c’è da comprimere i diritti: il peggio del capitalismo e del keynesismo in una versione a favore dei ricchi (vedi la “transizione energetica”). Il mondo visto in classi non esiste più, le comunità locali rimangono le uniche ad opporsi al globalismo finanziario (di stampo Draghiano- Montiano) ed a produrre una certa resistenza dal basso.
Chi si illude che sia la “mano invisibile” smithiana a regolare nel migliore dei mo(n)di possibili l’economia si sbaglia. Qualche mese fa Draghi disse che era ora di cambiare rotta. Se negli anni passati la politica economico-finanziaria aveva spinto per la compressione dei salari per questioni di competitività, la svolta autarchica imposta (ma poi ritrattata) dagli Usa ha generato un momentaneo contro ordine: i salari devono crescere, non più export competitivo, ma stimolo della domanda interna. L’obiettivo è sempre quello: massimizzare il PIL, unico paradigma della modernità.
Altro che contrattazione collettiva, e democrazia, qua a decidere sono pochissime persone, e gli economisti hanno un rilievo particolare. La mano è visibilissima.
Insomma, una società narcotizzata dal voto in versione tifo da stadio, soprassiede sui fallimenti della decadente Todde e premia un Cinquestelle a Nuoro, la destra è impresentabile, mentre dall’Italia continuano le bocciature autonomistiche, non emerge un blocco sociale alternativo e ci piovono missili sulla testa in questo decennio che ha visto un rigurgito storico della vecchia guerra fredda che rischia di buttare il mondo nel baratro. E noi siamo giocoforza, nostro malgrado, una piattaforma logistica ed energetica strategica.
Tutto normale sotto il sole?
Nascondiamo la polvere sotto il tappeto della narrazione estiva delle belle spiagge, sole, mare, natura selvaggia e incontaminata.
E arrabbiamoci se danno la bandiera blu a Genova.
Trasporti e continuità territoriale
Se la contraerea è bucata, la “flotta aerea” fa acqua da tutte le parti.
Aeroitalia, la nota dell’Enac: «Sul volo Cagliari-Linate possibile avaria di una valvola».
A cui si aggiunge l’allarme biglietti introvabili e tariffe alle stelle.
I prossimi due weekend, per chi viaggia sull’asse Milano-Cagliari, saranno difficili, E le low cost alzano il tiro: 300 euro a tratta.
Mentre il rientro nell’isola in nave è un viaggio di lusso: «Oltre 800 euro senza cabina».
Ricordatevi quando in campagna elettorale parlano di allungare la stagione, tra mari interdetti e voli introvabili.
Usini, lavori sull’impianto fotovoltaico bloccati ma arriva il Tar: “L’impresa rischia il dissesto finanziario”
USINI. La società aveva avuto il via libera nel 2023, nel 2024 i lavori erano in fase di partenza. Poi era arrivata la legge regionale 20 e infine un’ordinanza comunale. Così la costruzione dell’impianto fotovoltaico da 4mila Kw a Usini era stata bloccata. Ora però il Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Cagliari ha ribaltato tutto: si “sospende il giudizio e ordina alla Segreteria l’immediata trasmissione degli atti alla Corte costituzionale” e “sospende interinalmente l’efficacia del provvedimento impugnato”.
Saccargia, continua la lotta del Coordinamento di Gallura e Sarcidano.
I comitati hanno invitato tutti i parlamentari sardi a prendere posizione in favore dell’annullamento in autotutela del progetto approvato, basandosi sul fatto che le rilevazioni dello studio anemometrico sono distorti e inattendibili. Su 16 hanno risposto in 3, Giovanni Satta, Antonello Zedda, Francesca Ghirra, che ha presentato una interrogazione parlamentare.
Il GrIG contro il progetto di Pan di Zucchero
Il GrIG presenta l’atto di opposizione al rilascio della concessione demaniale marittima per la mega-centrale eolica offshore Wind Alfa nel mare del Sulcis.
Dal sito GrIG: “l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha presentato l’atto di opposizione al rilascio della concessione demaniale marittima trentennale per la realizzazione della centrale eolica offshore proposta dalla società pugliese Wind Alfa s.r.l. nel mare del Sulcis, davanti alle coste di Nebida (Iglesias), Carloforte, Gonnesa e Portoscuso.”
Paulilatino, pale eoliche vicino Santa Cristina: il caso in Procura
“Un progetto di 9 pale eoliche minaccia il paesaggio nuragico di Paulilatino, nei pressi di Santa Cristina, mentre la Soprintendenza resta inerte. A sollevare l’allarme è Mauro Pili.
“I termini per la presentazioni delle opposizioni contro le 9 pale che Sorgenia vorrebbe piazzare davanti al Pozzo Sacro di Santa Cristina e altre decine di straordinarie emergenze archeologiche sono scadute il 3 giugno scorso, ma l’unica presentata è la mia, con l’anticipo di esposto alla Procura della Repubblica su quel che sta accadendo su quel progetto – ha affermato Pili -. È gravissimo il silenzio della Soprintendenza di Stato”.
Tyrrhenian Link, lavori sospesi solo a Selargius, procedono a Quartu
Strada dissestata dai camion, proteste per l’impatto ambientale e archeologico. I movimenti continuano a protestare, l’amministrazione comunale chiede un intervento di Terna.
L’ordinanza del comune di Selargius che blocca i lavori finché non siano ripristinate le strade (dissestate dal passaggio di 150 camion al giorno da parte di Terna), era avvenuto dopo la denuncia del comitato.
Intanto viene chiuso l’accesso al mare a Terramala, e a Quartu, in via s’ecca s’arrideli procedono spediti i lavori per sistemare il cavo, creando disagi enormi al traffico ai residenti.

Decadenza, Todde ripensa al Tar per evitare le urne
Gli avvocati preparano il ricorso contro la sentenza del Tribunale di Cagliari ma progettano anche i passi successivi. Intanto lo Stato boccia la Sardegna anche sulla finanziaria: “Troppi soldi distribuiti senza criterio né procedure pubbliche”: la lente della Ragioneria dello Stato sulle “mance”.
Desiré Manca si appresterebbe a sostituire Bartolazzi alla sanità, un po’ come dire dalla padella alla brace. Si parla dunque di rimpasto.
Sa Cida in 1 Minutu
Salva casa. governo sardo approva (ma si parla di possibile scontro con il governo italiano) (Unione Sarda)
Spopolamento. la Regione Sardegna stanzia 40 milioni (Sole24 ore)
Continuità territoriale aerea. Primo confronto Sardegna-Europa. Regione e Governo presentano alla Commissione UE il progetto per potenziare i collegamenti aerei dell’isola: più frequenze, più posti e tariffe più eque (Cagliaripad)
Metano. L’assessore Cani: “Con la modifica del Dpcm colmiamo quel gap che ci separa dal resto del Paese” (YouTG.net)
Centrali a carbone di Fiume Santo e Portovesme: lo stop slitta a dicembre 2028. Dopo la lettera di Terna, il Ministero ha attivato le procedure di proroga (Nuova Sardegna)
Einstein Telescope, in campo anche le imprese dell’Isola: oltre 90 manifestazioni di interesse (Unione Sarda)
Carceri. Il suicidio di Sandro Arzu in carcere: un biglietto per scusarsi e scagionare i familiari (Nuova Sardegna)
Tyrrhenian Lab. Al via la quarta edizione del master “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica” (Nuova Sardegna)
Politica. La bandiera palestinese sventola su Palazzo Bacaredda: Cagliari dice “stop” agli accordi con Israele. Cagliari vota per la Palestina: condanna e stop agli accordi con Israele (Cagliari Today)
Politica. Sardos Pro Israele: «Comune di Cagliari e Consiglio regionale sostengono Hamas» (Unione Sarda)
Cultura. La messa in lingua sarda, un traguardo ancora lontano. (Unione Sarda)
“La Congregazione vaticana per il culto chiede ai vescovi sardi traduzioni sicure delle Sacre scritture secondo le due varianti principali, ovvero il logudorese e il campidanese. Una doccia fredda rimbalzata a marzo. Allontana il traguardo e scoraggia perfino i sostenitori più attivi e gli esperti impegnati da anni nella traduzione scrupolosa dei testi, atto preliminare per avviare il complesso procedimento previsto per il riconoscimento liturgico di ogni lingua minoritaria, sardo compreso.”
Cultura. Babel Film Festival: dall’8 al 13 giugno torna a Cagliari il cinema delle lingue minoritarie (Cagliari Today)
Le spericolate inchieste della Nuova Sardegna. “Una donna sviene al concerto di Al Bano a Carbonia, lui prova a svegliarla con un acuto: polemica sui social”
La Nuova trova la notizia nelle polemiche sui social, capirai la novità.
P.s. Per chi si fosse perso la notizia data ieri, dal 28 aprile 2025 (data casuale, scritta nelle stelle), S’Indipendente è diventata testata giornalistica, la nuova direttrice è Ninni Tedesco Calvi. Auguri a noi!🥂

Immagine di copertina: esercito.difesa.it