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La Sardegna è una pentola a pressione (e di Papi, monarchi e sudditi) 

S’Imprenta – Rassegna stampa dalla colonia

Tutti i sabato mattina su S’Indipendente

Il nuovo Papa è stato eletto, più di un giornalista sardo avrà sperimentato questa ricerca, mentre prova a sardizzare il pontefice.

Emanuele Filiberto verrà in Sardegna, a Sassari: “Il figlio di Vittorio Emanuele e di Marina Doria, invitato nell’isola dalla delegazione sarda degli ordini dinastici della Real Casa di Savoia rappresentata da Massimiliano Manca di Mores, arriverà in città sabato mattina e parteciperà a un’iniziativa organizzata nell’aula magna dell’università, durante la quale il rettore Gavino Mariotti gli consegnerà un antico sigillo dell’università turritana.” (Casteddu online)

Le varie vertenze popolari, molte nate dal mondo indipendentista nei decenni scorsi, sono diventate senso comune e, ora, si stanno unendo di fronte ad un unico nemico. 

In Sardegna non abbiamo una classe politica con la schiena dritta, abbiamo dei sudditi del potere esterno. 
La propaganda per la Joint Stars 2025 era talmente scabrosa che gli stessi partiti che stanno nella maggioranza, che ha patrocinato l’evento dal comune e dalla regione, hanno fatto marcia indietro, una figuraccia senza precedenti, Cinque Stelle Sardegna, Sinistra Futura, Alleanza Verdi e Sinistra.

Presi nelle loro faccende da sudditi, non percepiscono in anticipo ciò che ormai la società non tollera più, quelli che per i partiti coloniali italiani sono normali comportamenti, per cui è necessario che sia il popolo a fornirgli una chiave di interpretazione dei fatti. Svelata e messa a nudo la pietosa propaganda, i partiti sono scappati dalla nave come ratti quando fiutano aria di naufragio. 

Veglia di protesta contro l’esercitazione militare Joint Stars. Sabato corteo verso il porto con tute bianche e veli di lutto. Ci saranno altre proteste, più o meno a sorpresa.

Le contromanifestazioni sono diverse, contemporaneamente sono arrivate nelle chat diverse proposte, la rabbia è frutto di due anni di frustrazioni sulla speculazione energetica (che ha fatto emergere nella protesta anche il mondo cattolico e la media borghesia), che si è sovrapposta alla precedente protesta del mondo anti-covid, che si unisce ai tradizionali antagonisti della sinistra e del mondo indipendentista. In pratica uno specchio di tutta la Sardegna.
Il risultato è una protesta rabbiosa, scomposta, e dal punto di vista dello stato italiano non è per forza una buona notizia: non sanno da quale parte arriverà lo schiaffo del soldato.
La sensazione è che la Sardegna sia una pentola a pressione pronta ad esplodere. 

È necessario capire quali meccanismi esterni ci obbligano alle servitù e quali sono, invece, quelli interni che li favoriscono.

Sulle decisioni prese fuori dall’isola la lotta è molto più dura, mentre su quelle interne dei politici locali, che basano la sopravvivenza sul consenso locale, si può e si deve intervenire. È per questo che il centro di potere, il punto in cui si promulgano le leggi e si prendono le decisioni va spostato nell’isola: possiamo far sentire la nostra voce e obbligare la politica ad inversioni ad U e riportarla sulle scelte favorevoli al popolo.

Decadenza Todde, nuovo capitolo sul potere degli “onesti”

La questione decadenza ha fatto emergere un nuovo capitolo dei Cinque Stelle e dell’ormai perduta onestà.
È necessario un breve riepilogo degli ultimi fatti, vengono coinvolti diversi attori.

La Giunta Todde, il 28 febbraio 2025, aveva impugnato la sentenza di decadenza del collegio di garanzia elettorale davanti alla Corte costituzionale, per concorso di attribuzione.
Se la procura di Cagliari chiede di annullare la sentenza, il governo italiano (marzo 2025) ha deliberato di resistere nel giudizio per conflitto di attribuzione.
Il collegio di garanzia decide di difendersi tramite l’avvocato Fercia, che è anche membro del collegio, proposto dalla presidente Gemma Cucca.
Nel frattempo Gemma Cucca è andata in pensione e Fercia è stato destituito dall’incarico dal nuovo presidente, Massimo Costantino Poddighe, che rinuncia alla difesa della sentenza del collegio.
Emerge, però, che Poddighe è “coniuge convivente” di Marcella Marchioni, dirigente regionale nominata dalla giunta Todde e coinvolta nella procedura di decadenza.
Su questo il CSM apre un fascicolo e il caso finisce nel parlamento italiano.
Il 22 maggio la sentenza, ma ormai il collegio è senza difesa, per cui l’esito appare scontato.

Riforma sanità impugnata dal governo italiano, Todde al contrattacco: «Pronto il ricorso,  l’iniziativa del Consigli dei Ministri è un’impugnazione politica».
Ricordiamo che il governo italiano ha impugnato anche la legge “aree idonee”, mentre Todde si era schierata contro l’autonomia differenziata.

Gruppi di potere, se Todde piange Solinas non ride

L’indip apre un filone di inchiesta sul potere della destra che si preannuncia molto ricco.
L’ex direttore esecutivo della conservatoria delle coste della Sardegna, Giovanni Piero Sanna, nominato da Solinas, ha elargito senza gara 550mila euro.
Tra i beneficiari, aziende intestate a persone ignare, cui sarebbe stata rubata l’identità, tra cui una paziente psichiatrica che non esce di casa da cinque anni, parla a malapena. A detta dei genitori, la firma è stata malamente falsificata. E così, ignare pensionate di Quartucciu, e altre persone. Al centro della truffa un personaggio che all’Indip battezzano con il nome “Professionista“.

La Nuova denuncia “Concorsi sospetti e assunzioni pilotate nella sanità: chieste cinque condanne. Sotto accusa i vecchi vertici dell’Assl legati al Partito dei Sardi“.
Cinque condanne tra i nove e i tre anni a seconda del ruolo degli imputati coinvolti a vario titolo in azioni di corruzione che sarebbero servite per pilotare assunzioni e concorsi all’interno dell’Assl 5

La sfida è tra gruppi di potere coloniale che si contendono l’osso

La società civile ha fatto dei passi da gigante nell’entrare nel dibattito politico, ma sarà tutto inutile finché non si verificheranno due eventi: la nascita di un blocco sociale sardo antagonista e la disarticolazione dei due schieramenti coloniali chiamati destra e sinistra. Senza una disarticolazione di uno o di entrambi i poli, sarà molto difficile che decolli un polo sardo.

Nella destra, ad esempio, i partiti sardi (Psd’Az, Sardegna 2020, Riformatori, Alleanza Sardegna) alle ultime elezioni regionali hanno preso circa il 22%, avrebbero potuto scegliere il candidato, invece si sono inginocchiati al potere romano e si sono trovati con Truzzu sconfitto e pur essendo maggioranza nella società, sono all’opposizione. La pressione popolare dovrebbe andare anche a questi partiti sardi che dovrebbero sganciarsi dal gruppo di potere italico.

Sciopero scuola, sindacati di base ascoltati in commissione

I sindacati di Base chiedono una legge quadro sulla scuola sarda, che tenga conto delle peculiarità territoriali, culturali e linguistiche della Sardegna. E che recepisca tutte le istanze in arrivo da chi la scuola vive, come il personale docente e non docente, le famiglie e gli studenti“.
Per Ornella Demuru (Precari sardi in cattedra) “una legge quadro è necessaria anche per contrastare gli accorpamenti scolastici: ogni scuola che chiude è un presidio culturale che muore“. Demuru ha chiesto anche che “lingua e cultura sarda siano materie obbligatorie nei programmi scolastici sardi, per rispetto dell’identità e dignità dei sardi oltre che dei principi costituzionali“. 
Dai Cobas scuola Andrea De Giorgio ha denunciato la situazione dei precari, “circa 300 mila in Italia e più di 10 mila in Sardegna. Chiediamo un impegno per la formazione della classe docente e per garantire una scuola inclusiva“.

Dalla Spagna ancora buio sulle cause del blackout 

Una cosa è ammettere fin dall’inizio che le rinnovabili sono instabili.
Altro è, non solo non saper governare l’instabilità, ma addirittura non riuscire nemmeno a trovare le cause stesse, dunque non si hanno difficoltà nel trovare soluzioni, ma nel capire cosa è successo, cosa ancora più grave. Sconcertante, siamo in mano ad improvvisatori. 

Per qualenergia.it lo storage è un’esigenza strutturale della rete elettrica (ndr, ci riempiremo di batterie al litio, un materiale altamente inquinante).
Riporta la testata che “Il 1° maggio in Italia abbiamo avuto una domanda energetica molto bassa e una produzione da fonti rinnovabili che, trainata dal fotovoltaico, ha coperto quasi il 70% del fabbisogno statale, con picchi di generazione FV superiori a 14 GW.
In quelle stesse ore decine di impianti fotovoltaici, soprattutto connessi in media tensione, venivano teledistaccati su comando di Terna.”

La strategia delle rinnovabili ha preso l’accelerata con le sanzioni di guerra, ma paradossalmente in uno scenario di guerra ci troveremo scoperti e con il sistema elettrico pronto a saltare da un momento all’altro. 

Intanto sono stati bocciati alcuni impianti fotovoltaici in aree di pregio (Marmilla), i comitati stanno raccogliendo i frutti della mobilitazione.
Il Grig esulta: “Progetto di ennesima centrale eolica bocciato e niente soldi. La transizione energetica non deve “massacrare” il territorio.

Terna conclude la posa del ramo est del Tyrrhenian Link (Sicilia- Campania) e sbanca la collina de su Truncu de s’Ollastu, dove risiedeva il presidio s’arrebellia de is olias.

foto Andrea Corda

Nucleare, stop al deposito unico?

Fratin: «Più siti per stoccare le scorie, Carta aree idonee superata» Dal Fatto Quotidiano: “Occorrerà localizzare e costruire uno o più depositi di smaltimento per i rifiuti radioattivi” in funzione della aliquota nazionale “di energia (elettrica e termica) che si deciderà di produrre da fonte nucleare e in base alle tipologie di reattori che si sceglierà di adottare”.
La sensazione è che non sia una ritirata ma che stia solo cambiando tattica.

Sa Cida in 1 Minutu

Speculazione coloniale. Hub dell’eolico a Cagliari e Oristano, comitati all’attacco: «Giù le mani dai porti sardi»

Mauro Pili denuncia la presenza di una società calabrese nel porto di Oristano.

Cagliari, Luna Rossa raddoppia: un cantiere per imbarcazioni da competizione al Porto canale

Il Sulcis, povera terra rara (Il Manifesto)

Sant’Efisio: polemiche per il dito della statua spezzato (di nuovo) (CagliariToday)

Decreto Sicurezza. Gli avvocati scioperano contro il decreto sicurezza, a Cagliari saltano quasi tutte le udienze (Unione Sarda)

Ambiente. Il popolo contro la speculazione energetica impegnato a ripulire le spiagge della Sardegna da plastiche e spazzatura (Casteddu online)

Sanità. Isili, all’ospedale si spegne la Tac: pazienti dirottati a Cagliari

Economia. Eurallumina, i sindacati: «Completare entro maggio il decreto energia Sardegna»

Edilizia. «Testo da limare»: in Consiglio slitta il via libera alla legge Salva casa

La proposta del Governo: la Marina può affondare chi minaccia i cavi sottomarini:
Ricordiamo che la Cina ha una nave tagliacavi sottomarini, possibile che non sia l’unico stato ad averla

Case di pregio in Sardegna, boom di vendite agli stranieri

Comunali 2025 Nuoro, scatta la corsa all’ultimo candidato, ecco tutte le liste

Giacomo Spissu confermato Vice Presidente Acri con delega al Mezzogiorno…
Poteri che crescono sulla scia di Antonello Cabras…

Le mirabolanti inchieste della Nuova Sardegna. Due non-notizie, questa settimana:
Una nutria fa compagnia ai runners nella pista ciclabile tra Oristano e Torregrande, e il porcetto servito in maschera, Raffaele Busceddu: «Porto la Sardegna in Inghilterra»


Immagine generata con l’AI



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