Tra il nulla e il dibattito elettorale – S’Imprenta, rassegna stampa dalla colonia

de Cristiano Sabino

Qualcosa si muove, tra il nulla del dibattito elettorale e le lotte dei movimenti per l’autodeterminazione.

La lotta contro la militarizzazione italiana e NATO della Sardegna sbarcherà in tribunale. Negli scorsi mesi, dopo la bocciatura del calendario delle esercitazioni da parte del Co.Mi.Pa (comitato paritetico), il movimento contro l’occupazione militare della Sardegna A Foras ha deciso di passare per vie legali. Sulla base del ricorso al TAR vinto in Puglia contro le esercitazioni militari nel poligono di Torre Veneri, gli attivisti di A Foras stanno percorrendo anche questa strada per mettere i bastoni tra le ruote alla trasformazione della Sardegna in un’immensa base militare.

Col sostegno del gruppo di intervento giuridico e dell’avvocato Carlo Augusto Melis Costa è stato depositato il ricorso al TAR e l’udienza è stata fissata per il prossimo 8 novembre. Una delle motivazioni che da fondamento al ricorso – hanno spiegato gli attivisti – consiste nel fatto che all’«interno del Poligono di Teulada esistono due zone SIC, che, secondo la legislazione italiana e comunitaria, sono del tutto incompatibili con le attività belliche. Zona SIC è la spiaggia di Murtas, confinante col poligono di Quirra e all’interno del Poligono di Capo Frasca si trova una zona di protezione speciale. In nessuno dei poligoni militari inoltre è mai stata fatta una Valutazione di Incidenza Ambientale» (https://www.facebook.com/aforas2016 ).

La richiesta è quella di sospendere immediatamente le attività addestrative e vedremo cosa deciderà il TAR.

L’altro grande fronte coloniale è rappresentato sicuramente dalla questione energetica e, anche su questo versante, il fronte si sta riscaldando.

Mentre il ministro Gilberto Pichetto-Fratin prova a mettere una pezza alla montante protesta di comitati e movimenti popolari contro la trasformazione della Sardegna in una gigantesca base energetica per il nord Italia (La Nuova Sardegna: Il ministro sulle rinnovabili: «Non potete dire solo no») la succursale isolana di Sinistra Italiana viene chiamata all’ordine da Marco Grimaldi, responsabile della Transizione ecologica nella segreteria “nazionale” del partito:

«Mi amareggia – dichiara Grimaldi – sentire che parte della sinistra locale non abbia compreso che mettere in contrapposizione la tutela del paesaggio e la transizione energetica è una strategia degli avversari per ostacolare lo sviluppo degli impianti rinnovabili. A nome di Sinistra italiana posso dirvi che gli esponenti locali non fanno parte del nostro partito e non hanno condiviso con noi questa posizione, che infatti non avremmo appoggiato» ( Grreen Report: Rinnovabili, Sinistra italiana si smarca dalla proposta di moratoria sui nuovi impianti in Sardegna )

Si prepara una notte dei lunghi coltelli in casa rosso-verde? Quale sarà la risposta dei rappresentanti locali del partito? Vedremo. Sicuramente è possibile dire che la nuova penetrazione coloniale da parte di Stato e multinazionali dell’energia in Sardegna è destinata ad esacerbare le contraddizioni (e gli interessi) delle rappresentanze politiche franchising italiane e dei loro alleati “sardisti” e “indipendentisti”.

Ma a sparigliare le carte dello scenario politico sardo interviene anche il precipitare della situazione in Palestina, dopo la sorprendete operazione militare su vasca scala condotta da Hamas lo scorso 7 ottobre e la clamorosa débâcle dello scudo difensivo israeliano (uno dei più tecnologici del mondo).

Mentre si prepara l’invasione via terra della striscia di Gaza, con il pieno appoggio della cosiddetta “comunità internazionale” (Stati Uniti, UE e poco più) e i rappresentanti del governo israeliano rilasciano dichiarazioni che fanno gelare il sangue nelle vene («Stiamo combattendo animali umani e ci comporteremo di conseguenza») preparandosi ad una «assedio totale» (ANSA: Israele: assedio completo Gaza, stop cibo, luce, benzina) a Gaza, una delle zone più densamente popolate al mondo, in Sardegna settori del mondo dell’autodeterminazione hanno lanciato la mobilitazione in solidarietà con il popolo palestinese.

Oltre alla vicinanza con un popolo oppresso da 70 anni di terribile e occupazione e di sistematica lesione dei diritti umani, entra in gioco anche il fatto che i poligoni militari presenti nell’isola vengono regolarmente utilizzati dall’esercito israeliano per condurre esercitazioni e test bellici (Il Fatto Quotidiano: Radar, aerei ed esercitazioni in Sardegna. Ecco la partnership militare Italia-Israele) e che l’Università di Cagliari ha stretto negli anni legami importanti con il Technion israeliano dove, la ricerca civile e militare sono inestricabilmente intrecciate (Cagliaripad: Università di Cagliari, appello per chiedete l’interruzione degli accordi con Israele). A lanciare la mobilitazione l’associazione sassarese Sa Domo de Totus, in collaborazione con movimento studentesco e Fronte della Gioventù comunista, chiamando la piazza con una iniziativa chiaramente orientata “Su Frore de sa Palestina”. In questi giorni – si legge in una nota dei promotori – «abbiamo organizzato due piazze, molto vicine fra di loro ma ugualmente potenti e partecipate. Abbiamo sostenuto la Palestina, quindi il popolo e la Resistenza palestinese, violentemente represso e sistematicamente aggredito dallo stato d’apartheid coloniale sionista che la occupa da 70 anni massacrandone la popolazione e violando tutti i fondamentali diritti umani (…)».

La lotta per l’autodeterminazione della Palestina – specificano gli organizzatori – «si lega inestricabilmente alla lotta per la fine dell’occupazione militare della Sardegna e per la fine degli accordi tra università sarde e stato sionista» (Report Sardegna 24: “Su frore de sa Palestina”, a Sassari in piazza per la resistenza palestinese ). Oggi, a Cagliari, la comunità palestinese ha invece chiamato una manifestazione per «fermare il massacro in Palestina» a cui hanno aderito decine di associazioni e movimenti sardi (Report Sardegna 24: “Fermiamo il massacro”, manifestazione a Cagliari in solidarietà con la Palestina). Si attende un’ampia partecipazione.

Non tutti però nel mondo dell’autodeterminazione la pensano così e c’è anche chi derubrica la solidarietà tra causa di liberazione della Sardegna e lotta di liberazione palestinese a posizioni non democratiche (Sardegna e Libertà: Borsino elettorale ), schierandosi di fatto sulla narrazione mainstream della questione palestinese.

Voltando pagina, sul fronte politico-elettorale è stata una settimana calda per l’autocandidatura di Renato Soru, anche se ancora non è chiaro come verrà scelto il candidato del cosiddetto “centro sinistra” e del suo “campo largo” (primarie? candidato scelto dal tavolo? colpi di mano del partito maggioritario e quindi del PD?).

Quello che appare chiaro è che tutte le posizioni degli schieramenti principali risultano avulsi dalla realtà sarda e dalle questioni fondamentali che la riguardano: sanità allo sfascio, spopolamento e calo democratico, povertà in netta crescita, colonizzazione energetica, occupazione militare, sfascio della scuola sarda, agonia della lingua sarda.

Intanto spunta un sondaggio che certifica il distacco tra sardi e l’attuale governatore Christian Solinas. L’istituto Ixè quantifica al 2,6% la fiducia verso il presidente della destra sarda (Sardiniapost: Sondaggio per le Regionali: conferme Ixè per Milia e Saba, ma spunta anche Mariotti ). Un po’ pochino per chi si vorrebbe ripresentare a guidare i sardi per altri cinque anni. Anche in questo caso dobbiamo attenderci una notte tra lunghi coltelli tra alleati del cosiddetto “centro destra” e in particolare tra Lega (+Psd’az che di fatto ne è diventata una succursale) e il partito di Giorgia Meloni? Vedremo…

Secondo lo stesso sondaggio, i candidati più papabili del cosiddetto campo largo (PD , 5S + liste minori e alcuni transfughi dell’indipendentismo in cerca di facili scorciatoie) sarebbero il sindaco di Quartu, Graziano Milia (67 per cento) e Romina Mura (50 %), mentre Renato Soru si fermerebbe al 23 per cento, incassando persino la bocciatura della figlia Camilla.

Infine una notizia che ci riempie di speranza che riportiamo integralmente in lingua sarda dal sito Istorias:

«Est istadu presentadu in Casteddu MyCulture+ su primu giassu de Video on demand (Vod) intregadu a su tzìnema e a sas produtziones multimediales realizadas in sas limbas minoritàrias e regionales.

Su servìtziu est a disponimentu a s’indiritzu myculture.plus: est unu trastu comente a Netflix o Amazon Prime Video ma sas pellìculas de MyCulture sunt produtziones tzinematogràficas e televisivas faeddadas in sas limbas minoritàrias europeas, tuteladas dae sa Carta Europea de sas limbas regionales e minoritàrias, e de totu su mundu.

Su progetu est istadu isvilupadu in Sardigna dae sas aziendas Zippiri, Kitzanos e Inoke. “Est su primu progetu de custu tipu destinadu a sas limbas minoritàrias – narat s’amministradore delegadu Tore Cubeddu -, naschet in Casteddu e est unu produtu totu sardu. Sa prataforma est in fase de isvilupu ma est giai a disponimentu in lìnia. Prus a in antis ant a èssere disponìbiles prus de chentu film e gràtzias a su Babel Film Fèstival s’ispera est chi su catàlogu potzat crèschere semper de prus. Est un’oportunidade manna finas pro chie traballat in su tzìnema».

Tra le mobilitazioni di fratellanza sardo-palestinesi e il bellissimo progetto MyCulture+, nonostante il degrado del dibattito politico mainstream, qualcosa si muove!

? Àteras novas de sa chida

Polìtica e tzerachìa

  • Circolano sondaggi. Quali le regole di divulgazione per la stampa? – Progeturepublica.net
  • Regionali nell’Isola, il sondaggio sui potenziali candidati: ecco i leader con maggiori chance – Sardiniapost
  • Camilla Soru boccia la candidatura del padre: “Non la condivido” – Sardiniapost
  • “Su frore de sa Palestina”, a Sassari in piazza per la resistenza palestinese – Report Sardegna 24
  • Regionali 2024, dissidenti a convention Psd’Az ‘partito fermo’ – ANSA

Ambiente & Speculatzione

  • La grande fuga dall’Italia dei “no”: il caso Portovesme – L’Identità
  • Esercitazioni militari in Sardegna, il movimento “A Foras” promuove un ricorso – Unione Sarda
  • Bonifica dei siti inquinati e comunità energetiche: via al Piano Sulcis da 367 milioni – Sardiniapost
  • Vertenza Portovesme, i sindacati chiedono una convocazione urgente al tavolo del Mimit – YouTG.net
  • Fridays for future, a Cagliari corteo funebre per il clima – Report Sardegna 24
  • Sversamento carbone a Fiumesanto, nessun responsabile civile – Report Sardegna 24

Media & Potere

  • Naschet MyCulture: comente Netflix ma pro sas limbas de minorìa de totu su mundu – Istorias.it

Sanidade sarda

Economia Coloniale

  • La civiltà nuragica e lo sviluppo economico: “Quel patrimonio incide sul Pil dell’Isola” – Sardiniapost
  • Assicurazioni auto, in 12 mesi in Sardegna prezzi cresciuti quasi del 35 per cento – Sardiniapost
  • Riapre la miniera di Silius: investimento da 44 milioni e cento nuovi assunti – Sardiniapost

Vàrias

  • Grande successo a Oristano per la seconda edizione di “Fàulas – il Festival che ribalta i luoghi comuni sulla Sardegna” – Report Sardegna 24
  • Anche riservisti sardi tra i 300mila soldati chiamati da Netanyahu – La Nuova Sardegna
  • Forbes premia Dany Cabras: è il migliore performer comico in Italia – Cagliaripad
  • Scia luminosa sopra la Sardegna: «Un meteorite è caduto ad Armungia» – Unione Sarda

Imàgine de sa chida

(clicca sull’immagine)


Imàgines: media.inaf.it

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