
Rivolte di luglio, caotico subbuglio (e sono Cazzulli nostri)
S’Imprenta – Rassegna stampa dalla colonia
Tutti i sabato mattina su S’Indipendente
Mi segnalano un messaggio del musicista Seun Kuti, non lo conoscevo e ho approfondito.
Musicista e attivista nigeriano, figlio di Fela Kuti, fondatore dell’afrobeat e figura centrale del panafricanismo radicale.
Riassumendo: gli europei vogliono salvare la Palestina, il Sudan, il Congo… ma chi salverà l’Europa da sé stessa, dal suo imperialismo morale, eurocentrismo travestito da diritti umani e dal colonialismo culturale progressista, quando non è esplicitamente razzista?
Esiste un problema di colonialismo interno in molti paesi europei, tra cui la Sardegna, o quanto meno di rapporti di dominio degli stati-nazione sui popoli-nazione.
L’imperialismo morale emerge anche dalle mode e dal conformismo occidentale, all’interno dei linguaggi politici, inclini a definire nuove morali dominanti, per cui nuove tendenze nate per liberare la persona finiscono per essere ammantate di moralismo “bigotto” quanto e più di alcune morali che si vuole superare, finendo per rinchiudersi in un recinto analogo.
Già. L’Europa ha un grosso problema con il colonialismo interno: Scozia, Sardegna, Corsica, Paesi Baschi e tanti altri. Si guarda la pagliuzza degli altri, ma non la trave nell’occhio.
L’orizzonte sardo, il migliore possibile, è stato tracciato da Simon Mossa, si muove in uno spazio europeo, ma non quello istituzionale attuale, antidemocratico e tecnocratico. L’Europa deve essere dei popoli che la compongono, gli stati attuali rappresentano il limite principale al formarsi di un’area che riesca a sganciarsi dagli Stati Uniti e dalla Nato, e ad essere autosufficienti sulla difesa, senza necessità di riarmo.
I popoli europei ci provano, sono in un filo della storia favorevole. Il referendum della Scozia, seppur fallito al primo tentativo è destinato ad avere successo. Il referendum della Catalogna, non legalizzato dalla Spagna, terminato nel sangue, è un’altra pietra miliare, un punto di non ritorno. Scozzesi, Catalani, Corsi governano con partiti sganciati dal sistema politico centrale.
La Sardegna su questo è molto indietro, il forte senso di identità viene ricondotto dentro l’italianità, sintomo di immaturità politica della società.
I partiti e movimenti sardi sono defilati nel dibattito, non hanno scelta se non l’attività da svolgersi in comune. I comitati rappresentano una nuova ossatura, ma non hanno saputo portare la lotta oltre la mera questione energetico-paesaggistica, per cui quando il potere ha messo nel cassetto la Pratobello24, nello stesso cassetto ci sono finiti i comitati.
Lo scontro va portato sul piano istituzionale, contro lo stato italiano, che decide sul nostro territorio a suo piacimento.
Invece dalla società emerge ancora una visione italocentrica.
Sanluri commemora Sa Batalla, cioè la perdita dell’indipendenza dei sardi contro gli aragonesi, riconducendola dentro al nazionalismo italiano.
Padrino dell’evento, Aldo Cazzullo, che riesce a trovare il legame tra s’occidroxu de Seddori e Dante, come punto di passaggio per la patria italiana. Un’operazione funambolica e senza nessun senso razionale, oltre che scientifico.
Perché mediaticamente l’evento passa come normale, se non come di alto livello?
Perché non è tutta la società sarda a scandalizzarsi, ma solo alcune frange della popolazione?

A Quirra preparano un cosmodromo. Dal 2026 partiranno i lanci suborbitali grazie alla collaborazione tra la startup tedesca Elara Aerospace e l’italiana Launch OLM.
Avanti, c’è posto, verrebbe da dire!
Mattarella arriva in Sardegna con Crosetto, per premiare i nuovi aviatori di Decimomannu.
Arriva improvvisamente, senza mandare nemmeno un messaggio di preavviso, neanche il tempo di riordinare s’aposentu bonu, il salotto, nessun giornale aveva dato notizia. Che modi, che maleducazione!
Nemmeno il tempo di organizzare un comitato di benvenuto.
Caotico subbuglio in Sardegna
Sa Barracca, l’ultimo presidio fisico contro il Tyrrhenian Link è sotto attacco, e i tamburi iniziano il tamtam.
I confini sono stati delimitati da una recinzione da cantiere con la scritta “Proprietà Privata“, prontamente rinominata con pennarello in “Proprietà Rubata“.
Il GrIG si schiera contro il Fotovoltaico a Sant’Elia: «Scempio annunciato con la centrale», il neonato Comitato Karalis organizza un sit-in contro il fotovoltaico a Sant’Elia, e stamattina una replica con un secondo sit-in in piazza San Bartolomeo alle 10, da parte dei comitati Pratobello del sud Sardegna. Massimo Zedda e Todde si dicono contrari, vedremo. A Sassari il Comitadu pro sa Nurra organizza un evento partecipato.
Ad Oristano, si manifesta con la coalizione Ajò stop devastazione e Sardegna non idonea, e si manifesta anche a Santa Cristina con il Presidio del Popolo Sardo.
Per la Palestina e contro il riarmo le manifestazioni sono all’ordine del giorno, anche in sovrapposizione l’una con l’altra.
Ad Alghero imbrattano il monumento alla Folgore, “La guerra è merda”. Aperte le indagini, probabilmente sulle esalazioni.
Luglio 2023, iniziava Sa Batalla di Selargius, nell’aula consiliare gremita, la popolazione urlante contestava i tecnici Terna venuti a vendere la legna pintada de oru. Era miccia accesa sulle polveri.
Luglio 2024, iniziava il presidio della rivolta degli ulivi durato 4 mesi, nasceva il presidio di Oristano che rallentava i Tir, iniziava la raccolta firme per la legge popolare Pratobello.
Luglio 2025, la Sardegna è una polveriera pronta ad esplodere, caoticamente sotto pressione.
Il caldo record esaspera gli animi e fa saltare la rete elettrica in mezza Italia. In Sardegna i blackout si susseguono, al Poetto commercianti esasperati.
D’altro canto, per il sistema elettrico italiano, a maggio è record per le rinnovabili, ma per le famiglie, bollette in aumento del 29%. La correlazione rinnovabili, minore costo in bolletta deve essere ancora dimostrato.
D’altro canto, secondo il rapporto Arera sul biennio 2023-2024, il prezzo dell’energia è stato manipolato per due anni: bollette della luce gonfiate per 5 miliardi di euro.
Il Tar Sardegna attraverso tre ordinanze ha rimandato alla Corte Costituzionale la disputa tra Governo e Regione per la legge regionale sulle Aree Idonee (legge 20).
Sardegna chiama Sardegna denuncia il ritardo della Regione sull’Agenzia per l’energia. Disattesa la legge sulle aree idonee. “La Legge regionale n. 20 del 2024 stabiliva chiaramente che entro il 5 aprile 2025 la Giunta regionale avrebbe dovuto presentare il disegno di legge per l’istituzione dell’Agenzia regionale dell’energia.”:
Pichetto, un decreto affronterà la saturazione virtuale della rete, gas release e altri nodi. Intanto è “praticamente pronto” il nuovo decreto corretto sulle aree idonee, che però dovrà passare per Mic, Masaf e Regioni.
Assemini, scoppia il caso Fluorsid in consiglio: “Terreni, aria e acqua inquinati, perché il sindaco non impone la bonifica?” Presunti sversamenti di sostanze inquinanti e alcune bonifiche mai effettuate […] nelle aree private invase da rifiuti derivanti da attività estranee ai proprietari terrieri, e mancata assunzione di responsabilità da parte della Fluorsid Spa”.
Il messaggio dei tifosi è sempre valido.

Sardinia Post si ferma: le ragioni dello stop e il futuro
La chiusura di un quotidiano è sempre una brutta notizia per il panorama informativo. Pur non condividendo la linea politica, ha avuto una fase in cui le inchieste le ha fatte.
Solidarietà ai giornalisti.
Sa cida in 1 Minutu
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Immagine di copertina: Ivan Monni