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Invalsi, studenti sardi ultimi della classe, i dati peggiorano ancora – S’Imprenta

S’Imprenta – Rassegna stampa dalla colonia

Tutti i sabato mattina su S’Indipendente

La rappresentazione della realtà è fondamentale in un processo democratico, ma per interpretarla occorre avere strumenti cognitivi adatti.

L’istruzione non è solo una questione di capitale umano di un territorio, non è solo una questione che ha effetti individualmente sul lavoro, la questione rendimento scolastico è democratica e civica, ed è allarmante nei suoi risultati.
Chi controlla la conoscenza controlla il potere.

I sardi peggiorano nelle classifiche invalsi
Dall’Unione Sarda: “Competenze inadeguate, alla fine delle superiori, sia in italiano che in matematica, per buona parte degli studenti: è il quadro che emerge dal rapporto Invalsi presentato questo pomeriggio a Roma, e che per l’Isola, dalle medie alle superiori stabilmente fanalino di coda della classifica nazionale. […]
“Poco più del quaranta per cento di chi affronta la maturità raggiunge nell’Isola livelli sufficienti, con un dato che si attesta al 42%, ed è in calo di otto punti percentuali rispetto all’anno precedente. E in matematica i giovani sardi fanno ancora peggio: solo uno su tre raggiunge i traguardi previsti (il 30%), il peggior dato nazionale al pari della Sicilia”.

È la madre di tutti i mali sardi, gli altri a catena seguono.

Il sistema educativo è volutamente reso deficitario?
O è solo una questione di inefficienza del sistema scolastico, partendo dal ministero per arrivare fino all’insegnante senza vocazione e poco motivazionale?
Il contesto sociale ha le sue responsabilità, le aree più ricche hanno rendimenti migliori. Esistono studi seri sul problema sardo?
O andiamo ancora ciecamente, a s’aprapidu (a tentoni), senza informazioni la soluzione è miope, e i politici sardi su questo non vedono proprio.
È alla radice che bisogna guardare: la scuola è vista dal potere più come luogo di inquadramento per fare cittadini obbedienti, patriottici cresciuti con i valori storici e letterari sciovinisti italici, forzando le popolazioni preesistenti all’italia in una claustrofobica scatola linguistico-culturale che prescinde dal territorio. L’estraneità a contesti lontani genera poco coinvolgimento emotivo e quindi distacco.

Aldo Cazzullo racconta Sa Battalla di Sanluri una narrazione perfettamente in linea con il potere italico: vorrebbe riportare sa Batalla sarda all’interno della patria italiana, la cosa sarebbe imbarazzante solo a pensarla, scientificamente inconsistente, ma per il sindaco di Sanluri Alberto Urpi: “per il nostro territorio sono esperienze che fino ad alcuni anni fa sembravano impossibili: per vedere dal vivo personaggi di questo calibro si doveva andare lontano”. 
Sempre la solita storia del “big” esterno che onora noi nani.

A proposito, il giudicato Arborea durò per altri 11 anni (se vi sembrano pochi?) dopo sa Batalla, troppi per poter affermare che sia stata la sconfitta definitiva, soprattutto perché nel mezzo c’è stata una “segunda batalla” a Santa Giusta, vinta dai sardi. Il giudicato si trasferirà a Sassari, infine l’ultimo giudice vendette agli aragonesi i diritti per 100.000 fiorini. Politicamente cambia tutto, non abbiamo perso la guerra, ma siamo stati venduti dai “nostri” politici, e la cosa mi suona familiare ancora oggi. Nel 1478 ci riprovò Alagon, rispolverò le bandiere Arborea, ma come marchesato, non giudicato.

Chi controlla la conoscenza controlla il potere.
Prima erano i giornali, poi le TV, poi i social, ora l’Ai. Il problema dell’AI è (anche) la troppa energia che consuma, ma soprattutto la gestione della conoscenza che è questione molto più delicata, perché riguarda la formazione delle opinioni dei cittadini e dunque la democrazia.
Nel caso di Elon Mask, l’AI è costruita a sua immagine e somiglianza (Grok è stato aggiornato per essere ancora più politicamente scorretto), ma la situazione gli è sfuggita di mano, per cui l’AI si è ribellata ed ha attaccato il suo stesso fondatore, che “meriterebbe la pena di morte, insieme a Trump“, secondo l’AI del magnate.

Insomma, la narrazione è fondamentale e il potere la controlla in diverse forme. Le disuguaglianze economiche hanno effetti, non solo nell’accesso esclusivo dei beni, ma soprattutto nel controllo del potere economico, mediatico e politico che i ricchi riescono ad ottenere.
Il povero di sinistra invidia i ricchi, il povero di destra invidia il dipendente statale.
Entrambi subiscono la narrazione dei poteri, al plurale, e accettano dottrine valide per giustificare le loro credenze.

Una bufala ormai gigantesca raccontata dal potere è la propaganda del Tyrrhenian Link necessario per decarbonizzare, e la speculazione per ridurre il fossile. Ecco un altro segnale di una transizione mai nata:
Lo sblocca-trivelle premia Eni, che si riprende i permessi per cercare gas e petrolio“.

Nel Green Deal europeo è prevista anche la riduzione dei consumi (cosa impossibile con il cloud) e la piantumazione di tre miliardi di alberi.
Questi punti sono stati ignorati totalmente, hanno perseguito solo il pezzo che generava profitti.

La lotta contro questa speculazione si riattiva.
Il centrodestra rilancia la Pratobello 24: “«Todde dia un riscontro concreto alla volontà popolare»
L’interrogazione di Sorgia (Lega) «alla luce del fallimento di moratoria e aree idonee»: subito un disegno di legge che ricalchi la proposta sostenuta da 220mila sardi.”

La destra sarda potrebbe chiedere alla destra italiana il blocco degli impianti che stanno piombando in Sardegna, proponendo agevolazioni per le comunità energetiche?
Lo spirito della Pratobello era quello, fotovoltaico sui tetti o comunque sulle superfici di installazione già cementate.

E a proposito di Pratobello, Mauro Pili si è dimesso dall’Unione Sarda, a dirlo è Mario Guerrini, che ci tiene a rimarcare che “La mobilitazione dei Comitati Popolari contro pale eoliche e centrali fotovoltaiche è opera sua“, ma sono parole di una persona che non conosce minimamente le dinamiche all’interno dei comitati.

Pili continua comunque le inchieste, dal suo profilo, e guida assieme al consigliere comunale Corrias il neonato comitato Karalis, che ha fatto la sua prima uscita sul colle di Cagliari contro l’impianto denunciato dallo stesso Pili. Sabato mattina ha replicato il gruppo dei comitati Pratobello Sud Sardegna.
Di sicuro mancheranno le inchieste nel giornale più letto della Sardegna, la potenza di fuoco del mezzo giornalistico è difficilmente paragonabile ad una pagina Facebook.

Sabato mattina al sit-in dei comitati del sud Sardegna è intervenuta l’ottantenne orgolese Assunta, anima della Pratobello e viene intervistata dall’Unione Sarda: «I sardi devono farsi sentire».

Il comitato di Gallura lancia un evento per opporsi agli espropri al progetto EOLIA, il Presidio del popolo sardo manifesta a Paulilatino, e lancia la Marcia delle Pietre Parlanti a partire dal 14 luglio in un percorso fino al 18 luglio che toccherà circa 20 paesi. La coalizione “Sardegna non idonea” si ritrova ad Oristano.
Il Comitato per la difesa del territorio Parteolla -Gerrei organizza un evento contro l’ampliamento della discarica Ecoserdiana, che toccherà terreni ad uso civico.
Il comitato di Selargius denuncia sui social il fatto che il cavo Enel (che si collegherà alle stazioni del T.Link) passerà su una discarica in cui c’è amianto. Un’attivista del comitato selargino tenta la denuncia alla forestale, ai carabinieri, ai vigili urbani, ma viene ignorato totalmente. Ovviamente la questione non finisce qui.
A Selargius domenica, ore 21, in piazza Martiri Buggerru si parla di lotta, dei presidi e si fa il punto sulla situazione.

Nel campo dell’autodeterminazione, il gruppo Rete SarDegna ha terminato la raccolta firme per la legge elettorale, lo annuncia Lucia Chessa. La legge Liberamus su Votu è stata sottoscritta da circa 8.000 cittadini sardi.

Sardegna chiama Sardegna si è costituita ufficialmente come associazione e lancia il congresso a settembre. Eletto Maurizio Onnis presidente, Danilo Lampis e Cristina Cacciapaglia come portavoce.

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Immagine: ANSA

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Un commento

  1. Bravu, Giàime Corongiu!!! Ni ndhe alligro meda e ti fatzo is méngius augùrios a sighire sèmpere sanu e prexau AD MAIORA!
    E is cumplimentos e méngius saludos a sa famiglia de Pepe chi dh’at pesau!

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