La Camorra possiede Alghero? (e sulla libertà di informazione) – S’Imprenta

S’Imprenta – Rassegna stampa dalla colonia
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Domenica 6 luglio si è tenuta ad Alghero l’assemblea pubblica “Chi possiede Alghero?”: il richiamo esplicito è alla Camorra.
A porre il problema è Collettiva Dignitat e il Collettivo Alghero Antifascista, che hanno organizzato una manifestazione per dare risalto al problema.
Scrive Alghero News che “A titolo simbolico i partecipanti hanno varcato le transenne del cantiere aperto e hanno documentato lo stato fatiscente di una piazza ormai preclusa da troppo tempo alla cittadinanza”
Il post viene ripreso da Sassari Today, che gli dedica spazio. Il quotidiano sassarese si era occupato della questione Camorra dopo il video di Saviano, e aveva intervistato Luigi Patronaggio, magistrato con una lunga esperienza nell’antimafia, oggi procuratore generale di Cagliari: “Da tempo Procure al lavoro. Ha ragione Saviano, i sardi non neghino l’esistenza delle mafie sull’isola”.
Vale la pena estrarre alcuni passaggi:
“Già da tempo – spiega Luigi Patronaggio a SassariToday – le Procure competenti stanno attenzionando il fenomeno degli investimenti della ‘camorra’ in Alghero, come peraltro in altre parti del Nord Sardegna, specie nei settori turistico-alberghiero e della ristorazione.”.
E quest’altro passaggio:
“Il radicamento delle mafie tradizionali sul territorio sardo a seguito delle detenzioni di lunga durata dei capi mafia ‘continentali’ è stato, in anni passati, un acceleratore del fenomeno. Recenti indagini, poi, hanno evidenziato come la Sardegna sia diventata in questi ultimi anni crocevia del narcotraffico anche internazionale, atteso che sull’Isola vengono riciclati parte degli ingenti proventi delle rapine ai portavalori e i proventi del commercio delle piantagioni di marjuana che in Sardegna rappresentano un segmento importante dell’intera produzione nazionale”.
Ne aveva scritto Il Fatto quotidiano ad aprile: “Vendi o ti scaverai la fossa”: la camorra prende Alghero.
Con l’arrivo delle famiglie dei detenuti al 41-bis nel carcere, anche fiumi di denaro per rilevare spiagge e locali (via prestanome).
La Nuova Sardegna non pubblica notizie della manifestazione e dei recenti fatti nella versione online.
Il problema si propone anche ad Olbia, arrestati due napoletani per tentativo di estorsione, ne scrive l’Unione Sarda: «Siamo camorristi»: estorsione a un broker di Olbia, arrestati due napoletani. Per rendere più credibili le minacce, hanno anche vantato l’appartenenza al clan Licciardi, una delle organizzazioni criminali storiche di Napoli.
Il 27 luglio si replica con una assemblea pubblica, organizzata da Alghero Antifascista e Dignitat: CHI POSSIEDE PIAZZA CIVICA? Non vanno lasciati soli.

A Selargius i carabinieri cadono in una bruttissima figuraccia, con il solito Casteddu Online a prestare il fianco alla repressione, drammatizzando oltremodo quella che si dimostrerà una bufala:

L’Unione Sarda verifica la notizia chiedendo direttamente a “Samba”, il mediatore culturale, e scopriamo che in realtà l’edificio non è occupato, ma risiedono con regolare contratto:
“«Ma qui c’è un’associazione autorizzata. Noi qui non siamo abusivi. Abbiamo le autorizzazioni dell’amministratore: nessuno occupa lo stabile senza titolo».
È presidente dell’associazione Thiossane Radici, che da anni si occupa dell’inserimento nel tessuto sociale italiano di cittadini di vari Paesi africani che approdano da questa parte del mare a volte dopo viaggi (e vite) complessi.
E sul ragazzo che ha mangiato la tartaruga dice che: «Quello è un ragazzo che non c’è tanto con la testa», spiega Samba, «a volte fa cose strane. Ci occupiamo di lui».
Nel frattempo Casteddu Online ha scatenato la pancia dei commenti sui social, che si basavano su una informazione falsa, e che tende a suscitare indignazione.
La stampa sarda non gode di buona salute, ha chiuso Sardiniapost, Pili si è licenziato dall’Unione Sarda, e il panorama mediatico-informativo sardo si sta impoverendo.
Questa settimana si parla di libertà di informazione e censura: Biolchini intervista il sionista Molinari, viene contestato, Simone Spiga organizza un Festival letterario (Neanche gli dei) che dà voce alla parte russa e gli viene revocato il finanziamento.
Dare spazio a tutte le voci? La questione è vecchia, rimandiamo a Popper sulla democrazia che per difendersi deve escludere chi la nega, dunque deve contraddirsi.
A Popper possiamo contrapporre il chitarrista Frank Zappa, contrario a qualsiasi tipo di censura, sfidava i bigotti conservatori.
Dunque che si fa? Chi traccia la linea di confine del lecito dal non lecito, se accettiamo la tesi di Popper della democrazia che si difende?
Nel caso di Spiga, c’è da dire che non è una vera e propria censura, viene garantita la libertà del festival, ma senza finanziamenti, dunque siamo almeno su un altro piano.
Nel caso di Biolchini, ha intervistato proprio un sionista, che è qualcosa che più si avvicina ad un nazista odierno. Si può intervistare oggi un nazista che inneggia Hitler?
Una cosa sono le idee che si esprimono liberamente, altro è dargli ribalta, riflettori, alla persona e alle idee, dunque una volta che si sceglie di intervistare, non è possibile censurare, semmai è necessario fare domande scomode.
Il problema non è semplice, stabilire qual è la linea di confine di Popper tra chi è dentro e chi è fuori. Decide una commissione di parrucconi? Il confine tra giusto o sbagliato varia sulla base dei tempi, dunque non c’è niente di statico ed è mutevole sulla base delle mode, anche quelle passeggere.
Informazione, libertà di pensiero, diritto ai riflettori, non varranno a nulla se il controllo della conoscenza è in mano a poche persone. L’Ai di Musk è la cartina di tornasole di questi tempi, secondo “alcuni esperti“, riporta il Fatto Quotidiano, “risalendo lungo la “chain of thought” (catena di pensieri) del chatbot, hanno riscontrato che Grok, soprattutto su temi di stretta attualità come il conflitto israelo-palestinese, l’aborto o l’immigrazione, consulta frequentemente il profilo X di Elon Musk”.
La democrazia si nutre della diversità delle idee, ma non si arriva alla sintesi, semmai alla “dittatura della maggioranza”, con opinioni formate attraverso i media e rielaborate con propri filtri.
La sintesi è semmai interna al singolo partito o coalizione, perché ad inglobare i pezzi sociali è la struttura burocratico-amministrativa dei partiti che organizzano un’area esistente nel paese.
Senza struttura condivisa non c’è aggregazione di un pezzo di società, è il caso del mondo indipendentista sardo.
La “transizione energetica” è la truffa del secolo
Dice Descalzi (ENI). «Si è commesso l’errore di semplificare un’equazione con tante variabili, pensando di risolverla con le sole energie rinnovabili. Ma l’energia negli ultimi 200 anni è stata sempre additiva, non sostitutiva».
Da notare l’impersonale (“Si è commesso l’errore“) e il fatto che l’energia è sempre stata “additiva, non sostitutiva“: avevano ragione i comitati da anni, su tutta la linea, ma non lo ammetteranno mai.
Da notare anche (“semplificare un’equazione con tante variabili“), che sembra assurda da chi ha propagandato la “scienza” come metodo, (accusando i comitati di antiscientismo e antimodernismo) dietro cui nascondere lobbies politico-economiche. Ora ammettono di aver semplificato.
Ma Terna va avanti con il suo progetto miliardario e, come segnalato da Mauro Pili, porta il Sardinian Link in conferenza di servizi. il comune di Selargius si schiera contro.
Il progetto è noto dal 2023, è la chiusura dell’anello che collega T.L. al nord Sardegna, solo che la narrazione nel frattempo è cambiata, ma aggiornano solo le parole d’ordine nei punti che generano quattrini: l’anello al naso dei sardi è servito.
Non con lo stemma dei Comuni: stop a Eolia. Il Ministero sospende l’iter del progetto che prevede 25 pale tra Berchidda, Monti, Padru, Telti e Olbia. Il comitato di Gallura si era opposto a questo impianto.
«Fuori gli speculatori dalla Sardegna»: a Su Nuraxi l’ultima tappa della “Marcia delle pietre parlanti”.
Si è conclusa ieri la marcia per i luoghi in cui risiedono i beni identitari simbolo, organizzata dal Presidio del popolo sardo. La marcia tra paesi ha richiesto parecchio sacrificio, non è da classificarsi come folklore, ma dai social si scatenano comodamente i favorevoli alla colonizzazione. Come si infastidisce il potere e i loro lacchè?
Massimo Dadea scrive un articolo interessante: Autonomia Speciale a rischio senza una “fase avanzata”. In particolare, propone una “fase costituente che insieme allo statuto possa contestualmente procedere alla elaborazione della legge statutaria e alla riforma della legge elettorale“, “verso di rinegoziare il patto costituzionale che lega la Sardegna allo Stato italiano. Un patto tra eguali che assicuri alla Sardegna più poteri su tutte quelle materie dove più invadente è la presenza dello Stato”. Intanto la Sicilia potrà modificare le proprie aliquote fiscali.
Domus de Janas patrimonio Unesco, Todde (che ha trovato le procedure ampiamente avviate) festeggia con una bandiera di troppo, una è coloniale, l’altra è colonizzata.

Sa Cida in 1 Minutu
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Einstein Telescope Italia parla anche in sardo: online la versione del sito nella nuova lingua.
In realtà l’E.T. ha sempre parlato in sardo, grazie al responsabile comunicazione, Matteo Tuveri, nel 2023 lo avevamo intervistato proprio in sardo.
Scavi clandestini e razzie di reperti e opere d’arte: Sardegna in maglia nera
Un simpatico dato, Frantziscu lo aveva previsto: “i giovani sardi e lucani si innamorano di più”. Non è dato sapere se è reciproca la cosa.
Le inchieste della Nuova Sardegna: Oprah Winfrey, pranzo alla Maddalena: aragosta, astice e champagne (Esteeq…).
Come al solito, gli immancabili cinghiali, questa volta invadono (sembrerebbe stranamente) la zona residenziale. Anche loro in cerca di aligusta (aragosta)?
E poi il tocco di classe, grazie alla segnalazione di Federica: Rissa da far-west – “Tutto è accaduto poco ad Alghero …” 🤣.
La rissa tra una donna di 50 anni e una giovane di 29, l’intervento di un sessantenne, infine subentra la nonna della giovane.
Ogni settimana la Nuova Sardegna riesce a stupire… i problemi di Alghero, proprio in quella Piazza Civica! Non un articolo sulle assemblee e sulle denunce contro la camorra.😳

Immagine di copertina presa dalla pagina Facebook Alghero Antifascista















