La quarta edizione del festival Fàulas è stata un successo

Nella serata di domenica 5 ottobre si è chiusa, a Oristano, la quarta edizione di Fàulas. Il festival organizzato da Assemblea Natzionale Sarda ha l’obiettivo dichiarato di affrontare, discutere e ribaltare i luoghi comuni sulla Sardegna e chi la abita. Decine di persone hanno lavorato per due giorni a rendere possibile un evento che comincia a essere un punto fermo nell’offerta culturale dell’isola, benché non goda di alcun finanziamento pubblico e si basi totalmente sul lavoro volontario delle socie e dei soci di ANS.
La mattina di sabato, primo giorno del festival, è stata dedicata alla storia sarda, affrontata in modo ludico insieme ad alcune classi dell’Istituto E. Lussu di San Gavino. Una sessantina di adolescenti, divisi in gruppi, hanno risposto a una batteria di domande che spaziavano dalla preistoria al XX secolo, usando un’applicazione informatica adattata a un uso didattico. Al di là dell’aspetto competitivo, è stato un modo efficace per richiamare fatti, processi e personaggi della nostra lunga e stratificata storia, esclusa, come sappiamo, dal corso ordinario degli studi, tanto più in questi anni di rinnovato nazionalismo italiano anche a livello di indicazioni ministeriali.
Il pomeriggio e la serata sono stati occupati, al teatro A. Garau, dagli ANS Talks – ormai un appuntamento molto atteso – e, all’Hospitalis S. Antoni, dalla proiezione di due documentari. Sia il teatro Garau che la sala dell’Hospitalis sono stati riempiti, per ore, da un pubblico ampio e diversificato. Per i più piccoli, sono state offerte attività ludico-educative negli spazi del Palazzo Arcais.
I pasti, allestiti nel cortile dello stesso Palazzo Arcais, sono stati garantiti dalla perfetta macchina organizzativa del Comitato Sacro Cuore di Oristano.
La giornata di domenica si è articolata in attività diverse. La mattina, al palazzo Arcais, yoga in sardo e due confronti con esperte su jazz e musica popolare sarda e sul tema attualissimo della speculazione energetica. Quindi, nel pomeriggio, all’Hospitalis, spazio alle tavole rotonde tematiche, con particolare attenzione alle realtà linguistiche minoritarie e minorizzate, sia sarde sia forestiere (lingue gallurese, turritana, algherese e tabarchina e poi galiziana, basca, corsa e naturalmente sarda), con una forte connotazione femminile e intersezionale.
È stato anche affrontato ancora una volta il luogo comune riassunto dalla famosa – e sostanzialmente apocrifa – definizione dei sardi come “pocos, locos y mal unidos”, in questo caso con una modalità discorsiva e in qualche misura “sfidante”, da parte di Federico Esu, della Rete Nodi.
A dispetto della complessità dei temi e della grande varietà linguistica, il pubblico ha assistito numeroso fino alla fine, con la chiusura canora del cuncordu Viadores.
Non sono mancati, i momenti di raccoglimento per la improvvisa scomparsa, proprio nella notte tra sabato e domenica, di Pino Tilocca, noto dirigente scolastico, da anni trapiantato a Oristano e da sempre impegnato nelle battaglie politiche e sociali.
La concomitanza con i drammatici eventi internazionali e le manifestazioni pro Palestina ha fatto sentite i suoi effetti anche sul festival. Nel corso degli ANS Talks hanno affrontato il tema sia l’arabista Alessandro Columbu sia l’attivista sardo-palestinese Ahlam Hmaidan (la cui testimonianza è stata uno dei momenti più toccanti dell’intera due giorni).
Le fatiche organizzative e pratiche affrontate dalle persone di ANS sono state ricompensate dall’oggettiva riuscita dell’evento, testimoniata dai tanti complimenti ricevuti da più persone, anche estranee all’ordinario ambiente di riferimento dell’associazione. Non staccando biglietti, ANS non può fornire il numero esatto dei partecipanti al festival, ma l’ordine di grandezza è quello delle centinaia.
Molti degli incontri e dei momenti di Fàulas 2025 saranno presto disponibili in video sugli spazi web di ANS, grazie alla collaborazione con Eja TV.
ANS dà appuntamento non solo alla prossima edizione di Fàulas, ma anche ai suoi altri, numerosi eventi pubblici, da quelli locali, disseminati nel territorio sardo, a Sa Die 2026.
Di tutto sarà data ampia comunicazione nei canali dell’associazione.
Immagine: ANS















