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Clothes Sharing: prove di mutualismo popolare a Sassari

Si ischribi clothes sharing ma si leggì mutualismu, ecologismu, solidarieddai. 

L’idea è giunta a pizu a una trumadda d’attivisthi chi hani la sedi di l’assuzziazioni in piena Sassari Veccia, a Santu Purinari, propriu a dareddu Santu Nigola. 

La fini chedda primma di li festhi di Naddari Sa Domo de Totus – chisthu l’innommu di l’assuzziazioni – ha accolthu visthimenti pa l’inverru, manti, botti e un muntoni di giogghi pa pizzinni. “Pa calche dì – conta Celeste Brandis, 24 anni, isthudianti di Midizina e presidenti di l’assuzziazioni – avemmu accolthu li dunazioni”. 

Si imbaglia ca pensa chi chistha sia cariddai: “Inogghi non v’è caschunu chi è sobra e caschunu chi è sottu: no femmu cariddai ma mutualismu” accrara Brandis “tutti arreggeggani lu chi no li seivvi più e pigliani lu chi l’aggrada, soramenti puru pa dà un rigaru a li figliori e niboddi o pa abè un poggu di visthmenti novi a dipusizioni. Intorru a noi frabighemmu una “economia circolare”, basadda sobra a la solidarieddai e a l’aggiuddu pari-pari, no a l’iffruttamentu e a lu consumismu”. A la fini, v’è una ciara idea puritiga chi dirigi l’attividdai di Sa Domo: antifascismu, anticapitalismu, autodeterminazioni di lu poburu sardhu, diritti ziviri, so li punti cardhinali d’una realthai puritiga e soziari chi s’è allarghendi.

Si scrive clothes sharing ma si legge mutualismo, ecologismo, solidarietà.

L’idea è venuta ad un gruppo di attivisti che hanno la sede della loro associazione in pieno centro storico a Sassari, a Sant’Apollinare, proprio dietro il Duomo.

Il fine settimana prima delle feste natalizie Sa Domo de Totus – così si chiama l’associazione – ha raccolto vestiti invernali, coperte, scarpe e una montagna di giocattoli per bambini. «Per giorni – spiega Celeste Brandis, 24 anni, studentessa di medicina e presidentessa dell’associazione – abbiamo raccolto le donazioni».

Sbaglia però chi scambia quest’attività con la carità: «qui non c’è chi sta sopra e chi sotto. Non facciamo carità, bensì mutualismo» – chiarisce Brandis – «tutti portano ciò che non gli serve più e prendono ciò che desiderano, anche semplicemente per fare un regalo a figli e nipotini o per rinnovare il guardaroba. Nel nostro piccolo costruiamo un’economia circolare, basata sulla solidarietà e sul mutuo aiuto e non sullo sfruttamento e sul consumismo». C’è insomma una precisa idea politica che governa le attività di Sa Domo: antifascismo, anticapitalismo, autodeterminazione del popolo sardo e diritti civili sono i punti cardinali di una realtà politica e sociale in forte crescita.


Foto: Waldemar Brandt (Unsplash)

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