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Ricetta del giorno: Matzamurru in salsa elettorale – S’Imprenta, rassegna stampa dalla colonia

de Ivan Monni

Abbiamo un problema con la stampa in Sardegna.
È realmente libera di fare domande ai candidati o di porre delle questioni, fuori dalla narrazione del duopolio editoriale, specchio del duopolio politico italico?

Da qualche settimana Sardiniapost sta pubblicando in apertura di home page articoli disimpegnati, mentre siamo in piena campagna elettorale.

Ricordiamo che la testata Sardiniapost è stata affittata per 5 mesi dal gruppo che detiene la Nuova Sardegna.
Detenere e controllare l’informazione (e la narrazione) è la chiave del potere moderno.

Una buona notizia. I nativi americani Osage hanno vinto una causa contro Enel che, se dovesse perdere anche il ricorso, sarà costretta a rimuovere 84 pale eoliche già installate, per un costo totale di 260 milioni di euro.
La vicenda era stata raccontata da un film di Martin Scorsese nel 2023.
Dichiara Everett Waller, degli Osage:

“Enel, ti costerà una fortuna non averci chiesto un permesso. Era tutto quello che dovevi fare”, non sono contrari allo sviluppo dell’energia pulita, ma chiedono di essere consultati dalle aziende.

Come per Ovidio Marras, gli strumenti della vittoria sono quelli legali e delle carte bollate, l’arco e le frecce ormai fanno parte della narrazione cinematografica o folkloristica.

Nella società della narrazione, il film di Martin Scorsese, Killer of the flower moon, ha fornito un vantaggio per la vittoria degli Osage.
Il caso è stato messo sotto i riflettori mondiali, cosa che avrà messo non poca pressione al giudice, che si è trovato davanti la narrazione della storia pronta, con già la suddivisione tra buoni e i cattivi.

Non è vero che la storia la scrivono i vincitori, la storia la scrive chi la scrive. 
Semplicemente gli sconfitti rinunciano a scriverla, soprattutto perché la classe intellettuale autoctona, salvo eccezioni, si concede al vincitore, fonte di carriere e stipendi sicuri.
Vale anche per la classe politica autoctona.

In una campagna elettorale accesissima e non scontata, con il tema rinnovabili/speculazione al centro del dibattito, finalmente Truzzu parla di programmi politici.

Truzzu è consapevole di una cosa. Della sua scarsa leadership, della sua pessima comunicazione, e della sua pessima attrattività, tanto che è il terz’ultimo sindaco per gradimento nello stato italiano.

Chi gli sta seguendo la comunicazione ha capito il problema e ha risolto limitando al massimo lo scontro verbale con gli altri candidati, lasciando parlare per lui la faccia sui manifesti della Meloni. Facendo di necessità virtù hanno scelto il no slogan: “Nessuno Slogan”. Come se la sua non comunicazione fosse una scelta. Il rischio è che si passi da “Nessuno Slogan” a “Nessun Programma“.

Ebbene, alla sua prima uscita, qual è stata la sua priorità programmatica?
Ignorata la moratoria per l’invasione eolica, il blocco del Tyrrhenian link, i trasporti interni ed esterni, l’abbandono scolastico, il taglio delle scuole, o la sanità.

La sua priorità è modificare il piano paesaggistico regionale, la cosiddetta Salvacoste.
Truzzu ha lanciato il guanto della sfida contro Soru su questo tema, proprio mentre Soru rilancia il piano paesaggistico delle zone interne, per fare fronte anche alla speculazione eolica.
Per Truzzu, che a Cagliari ha richiesto l’abbattimento di volatili e alberi, il problema ambientale è che ci sono troppi limiti alle colate di cemento?

I tentativi di attacco al PPR in questi anni sono stati molteplici, sia dal centrosinistra ( 2017) che dal centrodestra ( 2014, 2021, 2022, 2023).

Continuare a perpetuare con la cementificazione delle coste è illogico, perché sulla bellezza naturale abbiamo costruito la “favola turistica”, narrazione su cui girano fatturati a parecchi zeri.

Truzzu si trova nella scomoda posizione in cui deve prendere le distanze dal governo Solinas, senza prenderne troppo le distanze.
Su questo, una domanda è necessaria: confermerà le stesse persone della giunta passata (dunque si allinea con i disastri di Solinas) o sceglierà una nuovissima squadra?

Del candidato Soru conosciamo l’attuale proposta di autonomia energetica e, appunto, la salvacoste. Da parte di Truzzu aspettiamo di capire quali siano le sue posizioni ambientali.

Su Soru è necessaria una doverosa correzione di un precedente articolo de S’Imprenta, in cui avevo scritto che Italia Viva, appoggiando Soru, si sarebbe portata dietro anche Anita Pili, attuale assessora all’industria, non si è opposta al Tyrrhenian link e alla speculazione eolica, che lei chiama “solidarietà energetica” tra regioni (cioè, un atto coloniale con cui Sardegna e sud riforniscono il nord).
Anita Pili, pur restando nel partito di Renzi, appoggerà il centrodestra. Lo apprendiamo dalle sue stesse dichiarazioni, che smentiscono anche gli attacchi che le provenivano dalla Todde.
Semmai Soru deve chiarire la sua posizione sull’energia nucleare, visto che il suo alleato Azione, che di sardo ha ben poco, è favorevole
Il rischio che vengano utilizzate le aree militari (con la Sardegna maggiore candidata) per lo stoccaggio è reale.

Soru ha dichiarato che Progetto Sardegna diventerà partito, sulla scia di un modello Valdostano o Tirolese. L’obiettivo va dunque oltre le elezioni. Vedremo.

Non stiamo presentando solo una lista, ma l’avvio di un percorso per un nuovo partito sardo: un partito con testa, cuore, ragionamenti, ambizioni e orizzonti in Sardegna”

Regionali: Soru, ‘con noi nasce un nuovo partito sardo‘ – ANSA

Lucia Chessa, a cui va la nostra solidarietà, è stata ignorata dalla Confcommercio in un confronto tra candidati.

“Proponiamo una lista unica, indipendente e nuova rispetto alle altre grandi coalizioni, responsabili del disastro in cui si trova ora la Sardegna.

Regionali: parte da Nuoro la sfida di Lucia Chessa
– ANSA

Di Sardegna R-Esiste di Lucia Chessa sappiamo che molti suoi candidati hanno combattuto contro la speculazione attuale. Molti vengono dai Comitati e la loro onestà intellettuale su questo punto è cristallina. Dal programma leggiamo che vogliono rendere “le famiglie e le imprese sarde produttori e consumatori energetici, implementando impianti rinnovabili concepiti nel rispetto dei luoghi e dei contesti socio-economici e culturali delle popolazioni che li vivono“.

Todde: querelle e querele

Ad Alessandra Todde avevamo posto qualche domanda: Alcune domande per Mrs. Tyrrhenian link…
Finalmente ha risposto, ma ha preannunciato denunce per diffamazione, scagliate come minaccia, senza indicare i destinatari.

Le risposte politiche sono abbastanza deboli, soprattutto quelle sull’utilità del Tyrrhenian link.
Ricordiamo ancora una volta le dichiarazioni di Terna stessa, per cui il Tyrrhenian link viene imposto con una duplice funzione: stabilizzare il sistema elettrico, e costruire “una rete che consenta di prelevarla (ndr, l’energia) dove viene prodotta e di portarla dove viene consumata,  sostanzialmente quindi da Sud verso Nord, dove si concentra la maggior parte dei consumi civili e industriali“.

Nel 2003 crollò la rete elettrica dell’Italia, ma non quella sarda, perché era stabile.
La stabilizzazione, necessaria per chiudere le centrali a carbone, si può ottenere anche con altre soluzioni. Ad esempio potenziando l’idroelettrico e/o il biogas da scarti agricoli. Presto avremo l’idrogeno, che consentirà di conservare l’energia prodotta, e che renderà obsolete molte delle soluzioni che oggi vengono spacciate come salvifiche. Tra tutte le alternative, il Tyrrhenian link è, però, l’unica che consente di realizzare anche l’altro obiettivo, quello principale: produrre l’energia per il nord.
Solo un folle punterebbe sulla produzione energetica da una sola fonte, la diversificazione è necessaria.

Se ancora ci servisse una conferma, l‘Europa inserisce tra le infrastrutture strategiche solo il SA.CO.I. (il cavo Sardegna – Corsica – Italia) ma non il Tyrrhenian link.
Dunque, non serve nemmeno all’Europa, che infatti non ce lo ha chiesto.
La scelta è tutta italiana, cioè del governo Draghi e di chi gli/le stava attorno e l’ha sostenuto.

La questione energetica contiene una questione sociale. Il decreto Draghi non veicola gli incentivi a favore di una redistribuzione economica verso la popolazione, con il fotovoltaico sui tetti, ad esempio, ma ha favorito nei fatti le grandi multinazionali della speculazione. A noi spettano le ferraglie e il pagamento del debito, a loro i profitti.
Il PNRR sarebbe potuto essere strutturato in maniera tale da prevedere una epocale redistribuzione economica, fornendo gli incentivi fotovoltaici sui tetti alla popolazione, azzerando o riducendo le bollette di tante famiglie e rendendo competitive tante aziende.
Ma queste cose si sarebbero dovute inserire già nel decreto Draghi!
La lotta di classe esiste, e l’hanno vinta i ricchi” (cit.).

Alessandra Todde espone la sua proposta sulla questione speculativa (moratoria dei progetti presentati e la presentazione della mappa delle aree idonee; una società energetica regionale che possa produrre e gestire l’energia per i sardi e le imprese sarde) e ammette la prepotenza di Terna.
“Le istanze dei territori in cui arriverà il Thyrrenian Link sono corrette (ndr, e su questo siamo d’accordo) perché la prepotenza di Terna non è ammissibile ed è necessario trovare una soluzione condivisa”.

Sulla prepotenza di Terna si può essere parzialmente d’accordo, e lo abbiamo appreso direttamente a luglio 2023, quando, durante l’assemblea comunale aperta a Selargius, i tecnici Terna hanno tranquillamente dichiarato che tanto alla fine decide il ministero.
Così è stato. L’intesa regionale non è vincolante, è pura facciata. Dunque, la prepotenza è sia di Terna, che del ministero italico, che alla fine ha calato in maniera coloniale il TL.

Le responsabilità di governo, anche quelle imbarazzanti e contradditorie, vengono al pettine.
Così, mentre viene invocato il mantra del “voto utile” per “battere le destre”, il 27 gennaio 2024, con il PD che si svena per costruire l’alleanza con i cinque stelle, Conte fa queste incredibili dichiarazioni:

Il governo M5s-Lega “è stato uno dei più rivoluzionari”.

Conte: “Il governo M5s-Lega fu tra i più rivoluzionari” – TGCOM 24

Dunque, seguendo le indicazioni del PD e di Licheri, come si deve intendere il richiamo “battere le destre” scritto proprio al plurale? Data la storia dei cinque stelle e le dichiarazioni di Conte che ancora rivendica quella stagione con Salvini, l’interpretazione va intesa nel senso di battere le destre italiche, cioè Truzzu e Todde.

Aggiungiamo, dunque, una nuova domanda alla Todde e a Licheri, perché non può valere tutto e anche il suo contrario: prendono le distanze dalle dichiarazioni di Conte, dimostrando autonomia da Roma?

Le contraddizioni tra PD e Cinque Stelle stanno per esplodere da un momento all’altro, c’è da chiedersi se arriveranno insieme al 25 febbraio.
È chiaro che Conte da mesi ha lanciato un’OPA ostile al PD, che ha digerito tutto, inclusi i candidati imposti.

Basta fair play. Conte attacca il Pd? È ora di reagire. Ribolle il corpaccione dem dopo l’ennesimo affondo del presidente grillino. Stufo, specie l’ala riformista, di prendere schiaffi — sulla guerra come sulla Rai — da colui che dovrebbe essere un alleato fedele e invece si dimostra ogni giorno più aggressivo.

Pd, la pazienza è finita. Schlein avverte Conte: “Stai sbagliando strada”
Repubblica.it

Dietro questa lotta politica risuonano le assurde parole, ripetute anche nei TG secondo cui la Sardegna sarebbe un banco di prova della politica italiana.
Le elezioni sarde sono il banco di prova per la Sardegna stessa, ridurle ad un sondaggio per le beghe tra partiti coloniali è un’offesa insopportabile per chi vive drammatici problemi tutti i giorni in Sardegna e che dalla politica sarda si aspetta soluzioni.

Proprio dai nativi americani ci viene l’indicazione sul “voto utile”.
Dimenticate il concetto di patria e matria, concetto arcaico che anche gli indipendentisti dovrebbero mettere da parte. Quello che conta oggi è il potere di disporre pienamente della nostra terra (oltre che della nostra cultura) in quanto lascito ricevuto dai nostri figli, a cui dobbiamo consegnarla integra.
Il resto è v(u)oto utile per gli speculatori e predatori della Sardegna.

P.s. la ricetta de su Matzamurru non ve la diamo, la trovate qui.


Àteras novas de sa chida


Ambiente & Speculatzione

La questione energetica si incrocia con la protesta dei trattori, che pongono diverse questioni a livello europeo.

Se da un lato si cercano alternative al cibo classico, perché il mondo è in sovrappopolazione, dall’altra, i bassi prezzi dei terreni agricoli sono indice di non piena occupazione del fattore produttivo “terra” (dunque si potrebbe produrre più cibo per la sovrappopolazione) per cui le aziende della speculazione energetica trovano terreni a basso costo e proprietari favorevoli.
La narrazione mainstream non torna.

Cagliari, prima notte di protesta per agricoltori e pastori: tende e falò davanti al porto
unione-sarda
Eolico in Italia, le Regioni con la maggiore potenza installata
rinnovabili.it
Decreto Energia, ok dal Senato alla fiducia con 97 sì e 74 no: è legge
TGCOM24
Per le pale sopra l’Einstein Telescope è guerra al Tar
Unione Sarda
Scorie nucleari, la “manina” colpisce ancora
Unione Sarda
Biciclette “incatenate” a Cagliari, esplode la polemica: la Fiab fa ricorso al Consiglio di Stato
Castedduonline
Moria di uccelli a Selargius, il Grig chiede chiarimenti
ANSA

“Ma non sono solo le associazioni e i comitati realmente ambientalisti a sostenerlo.

La Soprintendenza speciale per il PNRR, dopo approfondite valutazioni, ha evidenziato in modo chiaro e netto: “nella regione Sardegna è in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) tale da superare già oggi di ben 7 volte quanto previsto come obiettivo da raggiungersi al 2030 sulla base del FF55, tanto da prefigurarsi la sostanziale sostituzione del patrimonio culturale e del paesaggio con impianti di taglia industriale per la produzione di energia elettrica oltre il fabbisogno regionale previsto” (nota Sopr. PNRR prot. n. 27154 del 20 novembre 2023).”

Radar, speculazione energetica in Sardegna.
Gruppo Intervento Giuridico

Mala Giustìtzia


Giorno Memoria: antimilitaristi sfidano divieto corteo Cagliari


ANSA

Economia Coloniale

Cagliari Buona parte dei crediti d’imposta, sono esattamente quelli legati agli ultimi Superbonus edilizi, hanno finito per essere congelati dal banche, che hanno smesso di pagarli. A essere bloccati, secondo una stima, dovrebbero essere 380 milioni in Sardegna. 

Superbonus e crediti d’imposta: trovata la soluzione per sbloccarli
Nuova Sardegna

Imàgine de sa chida

Primo giorno di scuola

Foto: ANSA

Immagine copertina: sardiniapost

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