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Sa Die de Sa …n Patrizio e l’amore per le feste nazionali degli altri

Andiamo per ordine.

Quali sono gli eventi del St. Patrick’s Day in Sardegna?

Lo scrivo perché è interessante notare, in alcuni casi, il dispiego di risorse e la ricchezza di idee.

L’evento principale si tiene a Cagliari sabato 16 marzo 2024 e si chiama “St. Patrick Village”. Per l’occasione sono stati allestiti i 5 mila metri quadrati del Padiglione E della Fiera. L’intento degli organizzatori è quello di far respirare “l’atmosfera tipica delle strade e dei pub di Dublino in un evento autentico e fedele alla tradizione irlandese tra danze tradizionali, musica, cibo tipico e le rinomate bevande irlandesi”. Un po’ come si fa il 28 aprile per Sa Die de sa Sardigna, insomma.
Alla festa si accede con un ticket comprensivo di un drink da 15 euro a persona (ticket presenti anche sul sito del Boxoffice Sardegna).
La lista di organizzatori e partner di questo mega-evento si trova facilmente ed è composta da attività di più zone della Sardegna. Per questo motivo, chi lo ha messo in piedi merita complimenti (qui senza corsivi ironici).

Altri eventi che si svolgeranno a Cagliari sono, ad esempio, quelli di Brew Bay House, di Nero Carbone Pub, del Bodie Art Vol. 2, o di 140 grammi.
Ma la festa la si celebra anche in altri centri, grandi o piccoli, vicini o lontani dalle città. Si prendano come esempi l’evento di Sarroch e l’evento di Sorgono.
I complimenti (anche qui sinceri) vanno anche a loro, dato che so quanto organizzare una serata in un piccolo centro porti sempre con sè una buona dose di rischio di non riuscita.

Dunque perché in Sardegna si festeggia San Patrizio?

Ho provato a ricercare i motivi per cui i Sardi festeggiano alla grande questa ricorrenza irlandese.

I gestori dei locali e tutti i partner delle varie iniziative non hanno avuto dubbi quando nelle settimane e nei mesi scorsi hanno deciso di investire su “Sa Die de s’Irlanda“. Non c’è stato bisogno che un’associazione che si autofinanzia andasse porta a porta per ricordare la data della festa, l’importanza di celebrarla e per fare opera di convincimento.
Gli esercenti, perciò, non hanno posto a nessuno domande tipo:
“cosa porti per riempire le strade?”,
“come mi riempi il locale?”,
“avete un musicista da mandarmi a spese vostre?”.

Le attività commerciali, semplicemente, sono state spinte dalla sentitissima fratellanza dei sardi verso il popolo irlandese. Dato che ogni sardo sa bene che il 17 marzo si ricorda la morte del vescovo Patrizio, le attività non potevano esimersi dal mettere in piedi i festeggiamenti, diversamente avrebbero fatto una figura meschina davanti al popolo.
Non c’è stato bisogno che l’Irlanda mandasse fior fior di quattrini per finanziare direttamente tutte le iniziative. Quando il sentimento è forte, la festa la si fa a prescindere dai soldi!

La sensibilità verso la causa non scalda solo i cuori di chi organizza, ma è riscontrabile in ogni singola persona sarda che durante tutto il fine settimana affollerà padiglioni e locali per consumare birre bionde e scure indossando il Cappello Guinness.

È risaputo infatti che i sardi guardano all’Irlanda perché si rivedono nella storia e nella vicenda politica irlandese, che ritengono un’esempio di orgoglio di popolo da emulare. I sardi hanno smesso di essere orgogliosi solo per le proprie spiagge e per i propri prodotti culinari. I sardi sono ben consci del fatto che Sardegna e Irlanda sono entrambe isole che hanno (o hanno avuto) un rapporto complicato con lo Stato di cui fanno (o precedentemente facevano) parte.
Pensiamo poi a quando negli anni successivi alla Prima Guerra mondiale i parlamentari sardi ex combattenti venivano appellati “irlandisti” all’interno del Parlamento Italiano proprio per la loro volontà autodeterminazionista. Ogni sardo del 2024 è consapevole che già allora i sardisti, informatissimi dei fatti d’Irlanda, li assumevano come fonte d’ispirazione per i loro obiettivi indipendentistici.

Nella ricerca, è venuto fuori anche un altro possibile motivo.
Parentesi. Qui non mi trovo a mio agio con il sarcasmo perché ai sardi queste cose scaldano davvero il cuore.
Riprendo. Si tratta di analogie, alcune forzose, alcune da indagare, altre totalmente fantasiose, altre ancora romantiche. Ne riporto di seguito alcune tra quelle trovate in giro perché, chiaramente, mi piace pensare che il grande fervore nell’organizzazione così capillare di San Patrizio e la conseguente partecipazione di massa originino anche dalla conoscenza di queste.

  • La toponomastica. L’impressionante somiglianza di alcuni nomi di luoghi, come Donegal e Donigala, o Sligo e Sìligo.
  • Il “ballo tondo”, un ballo comune a entrambi.
  • La divisione dell’Irlanda in quattro contee, come in Sardegna vi erano i quattro Giudicati.
  • Le cornamuse che fanno parte della stessa famiglia di strumenti delle “launeddas”.
  • I diversi nomi e termini irlandesi simili a quelli Sardi: (Sheridan o Sirideain) è un cognome Irlandese che ci ricorda sicuramente i nostri Shardana ovvero i Sardi (popoli del mare); Aonghusa o Angus (un altro Cognome Irlandese) simile ad Angius (cognome Sardo); e infine Eriu o Eire (antico nome d’Irlanda) nonché cognome diffusissimo in Sardegna (Eriu).
  • La presenza di dolmen e menhir.
  • La presenza di muretti separatori nelle vaste brughiere Irlandesi “del tutto uguali” ai muretti a secco caratteristici del paesaggio sardo.

Ecco perché in Sardegna si festeggia San Patrizio: i sardi che questo fine settimana vanno alla Fiera o nei vari locali in giro per l’Isola a festeggiare Santu Patrìtziu si sentono profondamente fratelli degli irlandesi per questi motivi qui. Non può che essere così.

E così faranno gli irlandesi per Sa Die de sa Sardigna. Intanto in Irlanda, dove la questione sarda è ben nota, il sentimento nei confronti dei sardi è ricambiato. Tant’è che hanno già fatto partire il conto alla rovescia per la data del 28 aprile, The Day of Sardinia. Ah no, non sono loro.

Lo dichiaro: non è una critica agli amici che organizzano né a chi festeggia una festa nazionale irlandese, io che amo qualsiasi cosa che profumi d’Irlanda.
Critico chi non muove un dito per la festa nazionale sarda.

Sa Die de sa Sardigna 2024 è tra 40 (quaranta) giorni. Vi state muovendo con la stessa solerzia?

Cumpartzi • Condividi

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