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Scritte e parole di una notte di mezza estate – S’Imprenta: rassegna stampa della colonia

de Ivan Monni

Perché il graffito di Sant’Antioco spaventa? (Unione Sarda: Scrive sui muri: «Io amo la natzione sarda e tu?». Denunciato 21enne cagliaritano)
Se ci guardiamo attorno, siamo pieni di scritte nei muri, simboli politici di tutti i tipi, tra cui svastiche, messaggi agli innamorati (molti dei quali sgrammaticati) tifo calcistico (“onore ai diffidati”) parolacce, simboli fallici apotropaici.
Le scritte sui muri hanno la stessa potenza dei messaggi subliminali.

E poi ci sono le parole che inneggiano all’ “Indipendèntzia“, o “Indipendenza” nella versione italiana. Un classico è l’avviso ai turisti “Attention tourists! Sardinia is not Italy“, cancellata e riscritta. E i turisti ri-attenzionati.
Michela Murgia era convinta che le parole potessero cambiare il mondo.

Per quale motivo l’autore della scritta di Sant’Antioco è stato punito immediatamente dalle forze dell’ordine, il messaggio cancellato immediatamente dal muro (di una casa abbandonata) e il gesto ritenuto meritevole della ribalta dei media?

Per una questione di coerenza logica, dobbiamo immaginare che a Sant’Antioco i muri siamo lindi e pinti, ma basta farsi un giro con Google Maps, per capire che di scritte sono pieni i muri.

Qual è allora il motivo per cui è stato rimosso con urgenza? (anche se troppo tardi, il simbolo fotografato e fatto circolare sui social ha avuto maggior ribalta mediatica).

La parola “indipendentzia”, inserita in un contesto artistico, perde la sua carica eversiva e gli effetti “traumatici” ridotti, per assumere un’accezione meno allarmante, ammorbidita dalla bellezza, ma non meno carica di significati politici forti.

In passato era stato “Savoia, zenia de porcos”, per cui Bustianu Cumpostu era stato processato e assolto per irrilevanza dei danni (era stata chiesta la condanna al pagamento di € 300).

Ora, guardate questo ormai datato video di Biolchini e Arthemalle per capire l’ipocrisia di chi ci governa.

Frutto di “questi tempi” italici (oggi governa la destra, dopo un ventennio berlusconiano, dopo 50 anni DC, dopo il ventennio fascista) sono le parole scritte nel libro del generale italiano. Defenestrato forse per la questione uranio, più che per questioni LGBT, tocca in qualche modo anche la questione Quirra. Chi tocca i fili muore, per Crosetto il politically correct riguarda il tricolore militarista, non è certo una questione LGBT (Sardegnaeliberta.it: Vannacci: i gay non c’entrano nulla).

Interessante, invece, l’intervista all’Unione Sarda di Jeff Biggers (riportata integralmente da Nurnet) relativa all’uscita del suo libro, (In Sardinia, an unexpecred journey in Italy) perché viene presentato con sguardo esterno, finalmente diverso dai soliti orientalisti, ma non esente comunque da rischi. Cioè, il rischio che la storia “nuragica” sarda venga ricondotta e limitata dentro quella italiana e non in quella europea e mediterranea. Il ragionamento ci porterebbe dentro le gabbie degli stati-nazione attuali.

Quella “nuragica”, come quelle precedenti del rame e dell’ossidiana, avrebbero come minimo la statura per essere considerate di importanza europea e mediterranea ed inserite nei libri di testo anche francesi, spagnoli, ecc., oltre che italiani. Nei libri sardi invece dovrebbe esserci tutta la storia sarda, inclusi i personaggi minori. Ne avevamo già parlato qui: Sindipendente: A proposito della storia sarda nascosta: considerazioni sull’evento “La mano destra della storia”.
Qui un’intervista di Radio X di Jeff Biggers, il cui ottimo intento è comunque quello di far conoscere la storia sarda.

Moratoria contro la speculazione energetica

Agosto ci ha “regalato” l’amara, ma prevista, intesa tra la regione sarda e Terna (Unione Sarda: Thyrrenian Link, Sacoi 3 e cavo a Terra Mala: la Regione dice sì a Terna) nero su bianco, Solinas ha demandato il suo vice, forse per deresponsabilizzarsi mediaticamente, o forse perché era davvero al mare. La rivolta selargina (Sindipendente: rivolta selargina contro Terna) e la richiesta di moratoria (Sindipendente: richiesta di moratoria) da parte dei comitati ha imposto l’improvvisa accelerazione delle procedure e la firma è avvenuta l’11 agosto con la gente distratta dalle vacanze.
A sa traitora, mentre qualche giorno dopo ci distraevamo dall’atto coloniale con le frecce tricolori, con il naso all’insù. “Don’t look down”.
Intanto, a Selargius, tre bombole vuote, in mezzo a quintali di immondezza, sono state scambiate per una finta bomba (Unione Sarda: Selargius, finta bomba e striscione sotto un traliccio dell’Enel).

Solinas non ha risposto alla moratoria sull’eolico, si muove tra consenso popolare e consenso dei vertici italiani che devono decidere il prossimo candidato.
Ovviamente senza candidatura il consenso popolare è inutile, dunque darà maggiore importanza al parere dei partiti di centrodestra italiani. Poi si vedrà.

A sinistra non si stracciano le vesti, non un comunicato ufficiale dalle segreterie. Che non può arrivare: tutta la speculazione energetica sulle spalle dei sardi, nasce da Draghi, sostenuto anche dal PD e dai 5 stelle, ormai orwellianamente normalizzati.
Per Soru: “la Sardegna deve prendersi la leadership della transizione ecologica”. Qualsiasi cosa voglia dire, non suona bene (Sardiniapost.it: Regionali 2024, Soru pronto a correre: “Il candidato si sceglie con le Primarie”) mentre Graziano Milia è favorevole all’off-shore in mare (Lapresse.it: Sardegna, sindaco Quartu: “Con eolico offshore protagonisti futuro”).

La lotta, posta in questi termini appare titanica: contro la multinazionale Terna, contro le multinazionali del vento, contro lo stato italiano, contro tutti i partiti da sinistra a destra, contro i politici sardi che stanno dentro il giogo italiano, come buoi lenti e pazienti in attesa di ordini.

O diventa una lotta anticoloniale popolare diffusa capillarmente, oppure sarà l’ennesimo sacco della Sardegna.
Due buone notizie: è nato un comitato anche a Nuoro.
La Coldiretti ha (Cagliaripost: presentato una raccolta di firme) a favore delle rinnovabili negli edifici, risparmiando il consumo del suolo agricolo.
La presa di posizione delle attività produttive e di chi dalla terra ci campa è senz’altro un argomento molto più convincente di mille parole.

Il 31 agosto c’è stato un sit-in di alcuni comitati contro la speculazione energetica, di fronte alla regione.
Al sit-in esterno seguiva l’entrata dentro l’aula consiliare di alcune persone dei Comitati, per assistere alla discussione che verteva sulla richiesta di moratoria dell’ondata speculativa e sul piano urbanistico.

La questione che interessava i comitati è stata liquidata con poche parole, mentre si è discusso quasi esclusivamente di modifica di PPR, il Piano Paesaggistico Regionale. Cioè dell’ampliamento degli spazi destinati ai servizi per le strutture nelle fasce costiere entro i 300 metri dal mare, e dell’aumento volumetrico fuori dai 300 metri, SOLO per gli hotel a 5 stelle, pero!
Dopo due ore di inutile attesa, i rappresentanti dei comitati sono usciti delusi una volta di più dalla classe politica tutta.

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Ambiente & Speculatzione

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Insularidade costitutzionalizada & Trasportus

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Media Coloniales & Potere

Il giornalista Mario Guerini ci informa che Sardiniapost.it è in procinto di un imminente cambio di editore: sarà controllato da La Nuova Sardegna. Verrà rafforzato il duopolio in un panorama già asfittico di cui già avevamo scritto (Sindipendente.com: Che succede all’informazione sarda?). 

Vàrias

  • Mal di Ventre, l’isola con un proprietario misterioso. Il Comune: “Nessuno si fa vivo” – Sardiniapost
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Imàgine de sa chida


Imàgine: S’Indipendente e ANS

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