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Scuola pubblica e democrazia

Omar Onnis, dal Blog Sardegnamondo.EU lancia una riflessione sulla Scuola come asse portante di una Democrazia che sia sostanziale e non meramente formale. La forma è salva. il diritto di voto è sancito, ma quanta consapevolezza c’è dietro il suo esercizio?

La Scuola è il luogo formale per eccellenza dove conoscere, esprimersi, confrontarsi, scoprire, condividere, vedere da diversi punti di vista, esercitare spirito critico e onestà intellettuale. Eppure le scelte politiche sulla Scuola, da qualsiasi schieramento politico provengano, vanno in un’altra direzione e sono funzionali alla perpetuazione di un Sistema in cui i diritti, pur formalmente riconosciuti, perdono la loro valenza e assumono le caratteristiche di concessioni e privilegi, tanto elargiti e acquisiti quanto più si è funzionali al Sistema stesso e questo obiettivo si raggiunge se si addestra adeguatamente, non se si promuove cultura e istruzione, potenti strumenti per l’esercizio del libero pensiero.

Un tipo di Scuola che ha trovato nella Didattica a Distanza il mezzo perfetto per esplicitarsi, durante la serrata decisa per il COVID. L’autore avanza l’ipotesi che possano svilupparsi condizioni e pretesti per continuare il percorso.

La Regione Autonoma della Sardegna che cosa ha fatto, fa e farà, con i poteri di cui dispone, per promuovere una Scuola coerente con i Tempi, la Storia, la Cultura, i Bisogni e le Potenzialità della Comunità e del Territorio? Il resto qui.

[…] Dentro un assetto politico-sociale democratico – che è una “realtà immaginata” come altre, dopo tutto – il peso delle istituzioni educative e formative è determinante. Se sono efficienti e realmente votate all’emancipazione dei cittadini, costituiscono uno dei principali pilastri della democrazia stessa. Se la democrazia fosse una realtà immaginata davvero vigente ed effettiva, chiaramente. Cosa che difficilmente si può dire per la stragrande maggioranza degli ordinamenti politici del pianeta.

Esistono diverse approssimazioni di democrazia, quasi-democrazie, simil-democrazie, pseudo-democrazie. Ma una democrazia vera, come quella più sopra descritta, ecco una cosa così forse non esiste (più? ancora?) da nessuna parte.

Perché esista, la scuola (in senso ampio) è un elemento decisivo. O lo sarebbe. È evidente che nessun governo umano – o meglio, le classi dirigenti o dominanti che ne esprimono gli interpreti – ha davvero interesse ad un obiettivo del genere […]

[…] Quella sulla scuola è una battaglia politica decisiva, soprattutto in un posto come la Sardegna. Una battaglia che va combattuta da tutti, non solo in nome e per conto dei giovani, ma più in generale perché è un ambito troppo delicato e strategico per essere ridotto a mere questioni sindacali o ragionieristiche. […] ;

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