Servitù a Selargius, la nascita del Comitato

de Ivan Monni

Come preannunciato dalle nostre pagine, in data 29/05/2023 si è svolta la riunione pubblica del “comitato in difesa del territorio”, nato il 4 aprile scorso.  
L’obiettivo è quello di contrastare la realizzazione delle nuove stazioni elettriche Terna SpA, nell’ambito del collegamento HVDC Sicilia – Sardegna “West Link” Tyrrhenian Link. 
L’argomento è stato sufficientemente spiegato nel precedente articolo, facciamo qui un breve riepilogo.

La scelta della localizzazione delle due Stazioni elettriche da parte di Terna SpA, con il consenso dell’Amministrazione di Selargius, comporta la sottrazione di 17 ettari di terreni all’agro locale.  

Il percorso tecnico-amministrativo del progetto è stato effettuato dal Sindaco e dagli uffici tecnici, durante il lockdown, senza un coinvolgimento adeguato della cittadinanza e senza effettuare la VIA (valutazione d’impatto ambientale) necessaria per un territorio agricolo e con aree a rischio idrogeologico e archeologico (come richiesto per legge).  

Infatti, nei terreni in cui sono state localizzate le due stazioni, è prevista la costruzione di una vasca di laminazione, approvata dalla giunta nel 2019, per proteggere Selargius dai rischi alluvionali. Il progetto Tyrrhenian Link risulta incompatibile con il progetto di sviluppo economico dell’agro di Selargius. 

La servitù a Selargius va inquadrata nel contesto delle tante servitù eoliche e fotovoltaiche in arrivo in Sardegna, orientate alla speculazione, più che ad una reale esigenza dei sardi.
Giova precisare che una cosa sono le energie pulite, che occorre sfruttare per effettuare la transizione energetica, altro è la speculazione che sta piovendo addosso alla Sardegna.

I lavori del comitato sono stati introdotti dalla portavoce del comitato stesso, Rita Corda e dalla consigliera comunale Francesca Olla. Entrambe hanno illustrato le tappe del progetto all’interno del comune di Selargius, sia dal punto di vista tecnico che politico. 

La partecipazione all’assemblea è stata molto numerosa ed ha coinvolto cittadini e cittadine, esponenti istituzionali, agricoltori locali e rappresentanti di associazioni (EMOS, ADES, Confederazione Sindacale Sarda, Sardinnia Aresti, Associazione Consumatori Sardegna, Riprendiamoci la Sardegna, Sardigna Natzione Indipendentzia) che sono già impegnate nella difesa del territorio della Sardegna da varie forme di sfruttamento. 

Nel corso dell’incontro sono emerse posizioni sul tipo di soluzioni e sul come proseguire la battaglia contro la servitù: dalla necessità di bloccarle, o di osteggiarle, anche attraverso il difensore civico, per il mancato coinvolgimento della cittadinanza. È emersa l’eventualità di localizzare gli impianti nella zona Industriale. È stata sottolineata l’assenza di un piano energetico regionale e la difficoltà per i soli sindaci di opporsi alla servitù, in assenza di leggi della regione Sarda.  

La battaglia sulla Servitù Energetica va inquadrata insieme alle altre battaglie contro le servitù sarde, che si aggiunge a quella delle basi militari (di cui abbiamo visto recentemente le devastanti esercitazioni), l’oppressione dell’industria inquinante del petrolchimico e la fabbrica delle bombe di Domusnovas.

Tutto questo grava sulla comunità sarda, senza che i governanti locali abbiano esercitato la responsabilità e il potere in quanto Regione con Autonomia Speciale. Ancora una volta, la Sardegna viene trattata come una colonia dell’Italia. Vengono installate migliaia di pale eoliche e stazioni elettriche senza alcuna pianificazione e senza il consenso delle amministrazioni locali. 

A conclusione  del dibattito  si è assunto l’impegno di proseguire con una strutturazione del comitato ( pagina Facebook, sito, etc); di  chiedere immediatamente un incontro urgente al Sindaco, insieme ai gruppi consiliari del comune di Selargius per discutere del progetto Terna SpA; Si è scelto di proseguire con l’azione congiunta con gli altri gruppi simili, di partecipare ad altre iniziative che si svolgeranno sul territorio, di ricorrere formalmente al Difensore Civico e difendere l’assalto all’agro, con tutti i mezzi della politica.


Immagine: Google Map

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