Nicolò Sorba, un patriota angioyano tutto da scoprire

« Buonaparte alternò la sua residenza tra Milano e Mombello dal 6 maggio al 22 agosto del 1797. I due sardi che si sarebbero recati direttamente a Parigi erano Gioacchino Mundula e Giovannico Sorba. »
Così scrisse l’angioyano Matteo Luigi Simon nel suo ‘’Mémoire pour Napoléon’’ che fu pubblicato nel 1967 da Leo Neppi Modona.
Se chi segue con passione la Sarda rivoluzione ha già sentito parlare dell’avvocato sassarese Gioachino Mundula morto esule a Parigi ancor prima che Angioy vi pervenisse, pochissimi sanno chi sia Giovannico Sorba, e a ragione.
Cominciamo dal nome, dubbioso. Con molte probabilità, si chiamava Nicolò Sorba ed era un patriota sassarese seguace di Angioy. Forse Giovanni/Giovannico era il nome con cui veniva comunemente chiamato, oppure si tratta di un errore.
Quasi nulla sappiamo di lui e, quel poco che ci è pervenuto, lo dobbiamo a dei documenti scritti. Eppure, stando a questi, Sorba molto si spese per la causa sarda.
La sua prima traccia, in ordine cronologico, la troviamo in una nota anonima (1797 ?) che lo segnala fra i soggetti sedicenti deputati del Regno di Sardegna che si presentarono a Livorno al Console francese. Lo scritto aggiunge che il soggetto era stato visto in compagnia dei dottori Mundula, Solis, Sotgia Mundula, Auleri, del notaio Antonio Luigi Petretto e dei suoi figli Ignazio e Francesco. E ancora, in compagnia del brigadiere Livia, del fratello e del padre, di Antonio Martinetti, di Gavino Tealdi, un frate osservante cognato del fu dottor Sini, giustiziato, e di alcuni ‘’conversi’’.
Nicolò Sorba viene pure citato in una lettera anonima redatta a Livorno il 7 giugno 1797.
Anche in questa viene segnalato il suo trasferimento a Parigi insieme a Gioachino Mundula. In questi scritti si parla però di lui come di Giovanni Sorba. Ricordiamo che Mundula si spense a Parigi l’11 fiorile anno VI, ovvero il 30 aprile 1798, e che nei documenti concernenti la sua morte rinvenuti dalla scrivente, non v’è menzione di Nicolò Sorba ma di un certo Gabriel Legendre, padrone di casa divenuto amico di Gioachino Mundula.
Tuttavia, il 23 pratile anno IX, ovvero l’11 giugno 1801, ritroviamo Giovanni/Giovannico firmare col nome di Nicolò Sorba la delega ad Angioy che doveva rappresentare gli emigrati sardi rifugiati ad Ajaccio, presso il governo francese. Nell’elenco completo figurano anche Cosimo Auleri, Giovanni Boni, P. Sau, Luigi Martinetti, Gavino Denurchis, Luigi Piras, Porredda, Raffaele Obino (fratello di Michele Obino n.d.r.), Antonio Massidda, Giuseppe Devilla, Quirico Dettori, Francesco Cillocco, Pasquale Bianchi, Andrea Salliffier, Luigi Levia, Gabriele Raso, Gio. Manunta, Parenti, Michele Obino, Agostino Obino (altro fratello di Michele n.d.r.), Angelo Cherchi, Antonio Dettori, Giuseppe Nieddu.
In precedenza, a Marsiglia, il 18 aprile 1801 aveva firmato col solo cognome.
Viene citato anche da Antonio Cabras come avvocato giacobino profugo ad Ajaccio.
Si trovava ancora con Mundula quando questi morì a Parigi? Esistono ancora troppi vuoti nella sua biografia per poter rispondere con certezza a tale interrogativo.
Nicolò Sorba, detto Giovanni o Giovannico, fu dunque un avvocato sassarese seguace di Angioy, attivo a Parigi. Un altro di quei patrioti sardi filo-francesi, ancora troppo poco noti, da non lasciar scivolare nell’oblio.
Immagine: lamiaparis.com















