Assalto alle campagne di Selargius: Terna inizia a trivellare, Enel chiede 1 ettaro

de Ivan Monni

Le campagne di Selargius diventeranno un distretto elettrico dedito alla produzione / distribuzione di energia elettrica.

Riassumiamo brevemente le ultime novità a Selargius, terra di servitù e del Sindaco Concu che dice di volersi opporre, ma contemporaneamente tratta con Terna per la destinazione delle compensazioni.

  • nel 2021, in seguito al decreto Draghi-Todde, Terna presenta la sua proposta per la realizzazione del Tyrrhenian link (cavo che collegherà la Sardegna alla Sicilia) e due stazioni elettriche. Il comune di Settimo San Pietro rifiuta la proposta, Selargius accetta entusiasticamente la nuova servitù a Selargius, in cambio di un bosco urbano e poco altro. Il bosco urbano faceva già parte del programma della campagna elettorale del sindaco Concu.
  • All’incontro pubblico informativo, obbligatorio per legge, partecipano online solo 3 persone, per via della informazione carente (Terna dirà di aver effettuato la distribuzione di volantini nelle case) o troppo tecnica, che non lasciava intendere che si trattava di una servitù di quella portata.
  • ad aprile 2023 scadono i termini per opporsi in conferenza stato-regione. I tecnici in realtà non hanno dato parere positivo, dato che l’area ricadrebbe su una zona che non ha la destinazione adatta. Il sindaco non oppone resistenze politiche, ma anzi la scelta del terreno avviene, oltre che sugli aspetti tecnici, anche in base ad un risparmio di costi da parte di Terna.
  • ad aprile 2023 nasce il Comitato che si oppone al Tyrrhenian link
  • il Comitato si unisce al raggruppamento dei comitati sardi, organizza ulteriori assemblee pubbliche informative e partecipa a diverse manifestazioni sotto la regione. Inizia il presidio dei consigli comunali, che molto spesso si risolvono in contestazioni.
  • Sulla Nuova Sardegna appare la notizia dell’autorizzazione a Selargius di 100 container di batterie al litio, 25 container con sistemi di conversione e 50 trasformatori. La Regione Sardegna non aveva dato il consenso. Il MISE, con una legge ordinaria, ha approvato un provvedimento che bypassa i poteri dello Statuto sardo, che pure fa parte della costituzione. Una legge ordinaria svuota lo Statuto sardo.
  • dopo vari incontri, volantinaggi e assemblee pubbliche in piazza, a luglio la popolazione incontra i tecnici Terna: la serata si risolve in una rivolta, tra urla e fischi spontanei, finché il Comitato prende in mano il microfono della serata e inizia il J’accuse contro l’atto speculativo e su come sia stato permesso.
  • il 10 agosto la regione firma l’intesa con Terna per il Tyrrhenian link
  • il 5 settembre il ministero approva in via definitiva il progetto.
  • il 21 settembre, dietro la pressione popolare, il consiglio comunale di Selargius vota per la revisione del progetto del Tyrrhenian link, perché sorgerà su una zona archeologica. Vota a favore la minoranza, due consiglieri della maggioranza. Il sindaco (dopo aver dichiarato che avrebbe votato contro, nel caso si fosse trovato uno strumento per opporsi) si astiene ponzio-pilatescamente.
  • Il sindaco invia la Pec alla regione e ad altri enti con la richiesta di revisione del progetto. L’assessora all’industria sarda, Anita Pili, dichiarerà di non aver mai ricevuto la Pec. Uno/a dei/lle due mente, ma il sindaco in un incontro con il Comitato esibisce le Pec in formato cartaceo. La votazione del consiglio del 21 settembre non avrà nessun effetto sullo stop al progetto.
  • dal Comitato nasce il presidio delle campagne “Sa Barracca”, luogo di incontri e resistenze culturali.
  • il 12 ottobre viene pubblicato sul Buras il decreto con approvazione del Ministero.
  • il 29 novembre le compensazioni del Tyrrhenian link (2,9 milioni, necessari per il bosco urbano) vengono inseriti dentro il dup. In votazione, dopo attenta denuncia di diversi errori da parte dell’opposizione, e sotto pressione popolare, la compensazione viene stralciata dal documento, fondamentale per il bilancio.
  • il giorno dopo (30 novembre) Terna pubblica sul quotidiano l’Unione Sarda la pubblicità legale con gli espropri
  • il 1 dicembre, viene pubblicato sull’albo pretorio l’avviso di Terna
  • Il 5 dicembre, il consiglio comunale, sotto la pressione popolare, vota in favore del ricorso al presidente della repubblica, per impugnare il progetto Tyrrhenian link e impegna il sindaco ad affidare un incarico specialistico ad un archeologo come supporto tecnico
  • il 27 dicembre Terna comunica di aver incaricato l’azienda RTC per le attività di investigazione e rilievi propedeutici alla progettazione esecutiva per la realizzazione delle opere (i carotaggi). I carotaggi nei terreni pubblici dovranno essere autorizzati da una conferenza dei servizi.
    Il sindaco NON informa il consiglio comunale e la popolazione di questa comunicazione. Con sgomento, nei primi di gennaio, il Comitato e chi vive nelle campagne, denunciano l’inizio delle attività di Terna.
  • I vigili di Selargius e i carabinieri ignorano la denuncia da parte della portavoce del comitato, Rita Corda, sul fatto che l’azienda che effettua i carotaggi non espone il cartello con le informazioni sui lavori.
  • il 17 gennaio 2024 su richiesta del sindaco Concu, il sindaco stesso ha svolto una conferenza online con Terna, per richiedere la possibilità di spostare i fondi destinati al bosco urbano in favore dello sviluppo delle campagne, previa approvazione del Consiglio Comunale. Da un lato il sindaco dice di voler bloccare Terna con un ricorso, dall’altro tratta per lo spostamento della destinazione dei fondi. Gioca su due tavoli?
    Si scopre, inoltre, che Terna per avere un parere favorevole dal Consiglio Comunale e salvare l’immagine di azienda che impone in maniera coloniale l’imposizione, ha rilanciato l’offerta da 2,9 milioni a 5,5 milioni, che il sindaco dice di aver rifiutato.

La battaglia è lunga e i passaggi sono intricati, ma il riepilogo è necessario, dato che si sta verificando quello che il Comitato No Tyrrhenian link dice da tempo: i 17 ettari impegnati per le stazioni, non sono altro che il nucleo di qualcosa che si allargherà in maniera esponenziale e irreversibile.
Già ci sono richieste di allaccio per un impianto offshore (eolico) di fronte a Nora. I nuovi impianti eolici, con relative cabine e cavi, troveranno lo sbocco nelle stazioni di Selargius.

Infine la novità di Enel.
Ieri, 25 gennaio 2024, di fronte al Consiglio Comunale aperto al pubblico, i tecnici Enel hanno espresso l’intenzione di costruzione una cabina elettrica nelle campagne di Selargius. Per realizzarla necessitano di un ettaro
.

L’obiettivo ufficialmente dichiarato è quello di far fronte all’aumento dei consumi elettrici, ma è difficile immaginare che non sia collegato alla speculazione eolica e al Tyrrhenian link. Nei cavi elettrici è impossibile distinguere l’energia prodotta da eolico, da fotovoltaico domestico o da altre fonti.

Ma anche se fosse una questione di maggiori consumi, invece che risolvere la questione fornendo incentivi al fotovoltaico domestico sui tetti per ridurre i consumi e far ricadere i vantaggi dei risparmi sulle bollette dei cittadini, il piano politico è quello di fornire incentivi alle grandi aziende per la produzione energetica dall’eolico. Incentivi che verranno resi dalla popolazione sotto forma di imposte e tasse. Una redistribuzione economica al contrario e orientata al consumo della terra.

Tutto questo mentre il Comitato è in agitazione: i carotaggi sono il preavviso di inizio dei lavori da parte di Terna.

Il Comitato si sta muovendo in diverse direzioni, tra cui:

  • valutazione di un esposto alla procura della Repubblica
  • una intelligente iniziativa nelle campagne: Domenica 4 febbraio sono previsti lavori collettivi, per ripristinare una vigna e per la pulizia dell’immondizia
  • una manifestazione a Selargius, prevista per il 10 febbraio
  • un evento culturale per il 17 febbraio, “Rivolte selargine: dal ‘700 al Tyrrhenian link”

Si inghitzat cun su cuatru de Friàrgiu: aproillai in medas!

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3 commenti

  1. Siamo alle solite, anche noi a San Sperate abbiamo formato un comitato spontaneo permanente.. per la salvaguardia del bosco di Pixinortu. Teniamo duro…

  2. Il commento è che è sempre la solita storia, agiscono in dispregio dei cittadini e degli abitanti del luogo. Questo vale anche per Punta Giglio che a dispetto di Movimenti, Tribunale e raccolta firme, le reti sulla parete di Punta Giglio le mettono lo stesso e proprio da un Parco che dovrebbe proteggere l’ambientale naturale. Vergogna, ma resistiamo comunque.

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